Il portiere italiano più forte della storia ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. Questi alcuni passaggi:
“Donnarumma? Quel ragazzino non è più sereno, si vede lontano un chilometro. Credo si sia ficcato in un guaio più grande di lui, guardate cosa ha combinato all’Europeo. Ma purtroppo me l’aspettavo: dopo un polverone del genere sarei stato agitato io a quarant’anni, figuratevi lui che ne ha… quanti ne ha? 18. A quell’età dovrebbe pensare solo a giocare, a crescere, a parare. Europeo disastroso, ne ha prese proprio poche. È bravo, molto, ho detto più volte che ha davanti un futuro radioso, ma tutto dipende da lui. All’Europeo non stava bene, aveva la testa altrove, non credo serva aver fatto il portiere per capire che non aveva la reattività solita. Ma era normale andasse così. Due consigli uguali, crescita umana, sportiva e professionale devono andare di pari passo. Deve restare al Milan. Rimanere dove è cresciuto è la soluzione giusta, è l’unica cosa che può fare per rimettersi in carreggiata, per riprendere il percorso di maturazione. Tutti noi abbiamo il nostro futuro nelle mani, lui ancora di più.
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Juventus soluzione giusta? Ha ragione Gigi, certo che lo vedrei bene. Come in qualunque grande squadra. Ma più avanti, non ora. Lui deve capire che ha tutta la vita per andare a giocare al Real Madrid, al Barcellona, alla Juve o dove vuole lui. Ha i mezzi, il carattere, soprattutto ha l’età. È proprio questo il nodo di tutto, lui deve capire che il fatto di avere diciotto anni è la sua vera fortuna, la sua dote più importante. Perché avere quell’età gli permette di non dover aver fretta di niente. A venticinque o trenta anni a volte sei costretto a scelte forzate, diciamo interessate, perché devi calcolare i tempi di carriera. Ma lui è un ragazzino, non deve pensare ai soldi. A diciotto anni noi eravamo più adulti, quelli della generazione prima della mia a diciotto partivano per la Russia, non scherziamo. Donnarumma deve avere pazienza, se ce l’avrà andrà tutto bene”.