Il calciatore del Frosinone ma di proprietà del Napoli Alessio Zerbin, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni della Gazzetta dello Sport.
“Nel Napoli più bello mi allenavo con Mertens, Insigne, Callejon… Con loro è più facile, non sbagliano un passaggio, ho imparato tantissimo. Mertens una mattina si è fermato a insegnarmi a calciare, consigli che non dimentico.
In prestito in altri club? Nel percorso di un giocatore servono queste esperienze. Tutte sono state molto utili. A Cesena per la prima volta ho giocato davanti a un pubblico vero.
Frosinone? È stato tutto molto veloce, non mi aspettavo un impatto così, ma la società, il direttore Angelozzi e Grosso mi hanno subito fatto sentire a casa. E ho imparato tanto: dall’alimentazione al riposo e altro, ho ancora migliorato il modo di lavorare.
5 gol nelle ultime tre gare? I numeri dicono questo, ma credo di poter dare ancora molto, soprattutto nelle prestazioni. Prima forse era il contrario: segnavo meno e giocavo meglio.
Ritorno a Napoli? Il direttore Giuntoli mi ha fatto i complimenti, mi ha telefonato anche dopo Pisa, ma per il futuro è presto. Certo, un giorno mi piacerebbe giocare a Napoli, l’ho sempre detto: il progetto su di me era quello e io ci lavoro per tornare a vestire quella maglia.
Al posto di Insigne? Il ruolo è quello, ma è dura. Lui è un campione. E poi è simpatico, coinvolgente con i giovani. Un giorno, dopo una partitella persa, per punizione mi hanno fatto buttare in una pozzanghera e lui mi ha preso a pallonate.
Il tiraggir’ segnato al Pisa? Secondo me quello di Monza è stato ancora più bello. Ma partendo da sinistra e giocando a piede invertito è naturale calciare così”.