L’allenatore del Cagliari Walter Zenga ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Rai.
“Mi sembra difficile ipotizzare e prevedere una data, soprattutto perché la situazione non è delineata. La problematica è che si può tranquillamente sforare se le leghe trovano un accordo con la FIFA e le varie federazioni, senza dimenticare che la priorità è tornare alla vita.
Un conto è fermarsi un mese e andare in vacanza, un conto è stare in casa due mesi, questo ci cambierà fortemente. Sono ottimista e penso al giorno che tornerà al ristorante o in un cinema.
Taglio stipendi? Io e Giulini quello che ha fatto la Juventus l’abbiamo fatto il 3 di marzo. Leggo di tavole rotonde tra club e AIC… mi sembrava corretto che queste cose venissero pensate un po’ prima.
Allenamenti prima della ripresa? La preparazione sarà del tutto differente, servirà allenamento specifico dopo due mesi chiusi in casa. E non ci saranno amichevoli di preparazione.
Ci si giocherà un campionato di dodici partite in uno spazio molto ristretto, cambierà del tutto la metodologia di preparazione. E’ un discorso molto complesso e articolato, non ho mai pensato di poter tornare a giocare il tre di maggio, mi sembra una data troppo vicina.
Se la FIFA ha dato la disponibilità a posticipare ulteriormente la data del 30 di luglio, secondo potrebbe essere fattibile giocare d’estate e accorciare lo stop tra una stagione e l’altra. Chi se ne frega delle vacanze.
Ricordo che non ci alziamo la mattina e scarichiamo i camion, conta la salute delle persone e come ripartiremo. Se il campionato durerà 14 mesi, pazienza, Mancini è così bravo da poter fare un grandissimo Europeo nel 2021.
Le società che al 30 di giugno hanno delle scadenze o i contratti di sponsorizzazione che cambiano, cosa fanno? Il problema non è una stagione o le tredici partite, il problema ora è tornare a vivere. Giochiamo senza sosta, non è un problema”.