In un’intervista che è possibile leggere in versione integrale sul “Corriere dello Sport” oggi in edicola, l’ex allenatore del Napoli Zdenek Zeman ha parlato del momento della Serie A.
Questo un breve estratto delle parole del 72enne boemo.
“La rosa della Juventus è così enorme da lasciar il sospetto che possa restare distante dal resto del campionato. Ma capiremo subito se le principali concorrenti riusciranno a stare incollati ai campioni d’Italia. Io penso che andremo incontro ad un torneo più equilibrato e che ci divertiremo.
Si segna di più? E’ anche la dimostrazione che ci sia un bel po’ di coraggio in più. Lo sostengo da sempre: nel calcio vince chi ne fa uno in più. Le sfide con tanti gol regalano le emozioni che vuole la gente. Di nuovo c’è la ricerca del palleggio, che però avviene con ritmi e meccanismi non ancora fluidi ma destinati a migliorare. E le difese, per il momento, fanno in tempo a sistemarsi.
Ingiusto giocare a mercato aperto. Le trattative si sono chiuse praticamente, verrebbe da dire che hanno smesso mentre le squadre erano ancora in campo.
La Lazio mi sembra quella che stia già avanti rispetto alle altre. Ha cambiato meno e ha immediatamente esibito un bel calcio.
Juventus, Inter, Milan e Roma avranno la necessità di aspettare che i nuovi allenatori riescano a trasmettere le proprie filosofie di gioco. Non accadrà rapidamente, non credo che possa succedere.
Le teorie di Sarri per attecchire hanno bisogno della sua presenza, delle sue indicazioni. Nella Juventus di questa fase, non ci sono tracce del Napoli di Sarri: ma era già complicato che si potesse seminare in poche settimane, con la sua assenza è divenuto tutto più difficile.
Icardi al PSG? L’Inter rinuncia a un uomo che nelle sue stagioni in nerazzurro ha segnato più di cento gol. Quelli come Icardi sono sempre utili. Lukaku è un centravanti fisico, dunque aspettiamo.
Ronaldo? Può segnare 40 gol.
Il migliore calciatore italiano? Insigne. Il suo giudizio va al di là di queste prime due partite, dove pure ha segnato una doppietta. Poi a Torino si è fatto male e quindi qualcosa ha pagato, perché penso – da quel che leggo – che il problema fisico abbia influito sui suoi quarantacinque minuti. Ma Lorenzo rimane sempre un giocatore importante”.