L’ex allenatore del Pescara, Zdenek Zeman, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport nella quale ha parlato di Verratti e Insigne che questa sera si affronteranno in PSG-Napoli.
“Verratti e Insigne mostravano già da giovanissimi di avere qualcosa in più. Sono cresciuti tanto in questi anni e non devono fermarsi perché hanno ancora margini. Verratti è da due anni il miglior giocatore di Francia, e Lorenzo il miglior esterno d’attacco del nostro campionato. Verratti lo chiamavo Marcolino, Insigne invece era Lorenzolo, come uno dei sette nani. Si intendevano in campo ad occhi chiusi, loro due e Ciruzzo Immobile. Io ho provato a formarli e a insegnargli calcio, il resto lo hanno fatto loro con la disponibilità e il sacrificio”.
“Lo vidi nella Primavera del Napoli mi impressionò per tecnica e velocità di esecuzione e lo volli a Foggia in Lega Pro nel 2010, aveva 19 anni. Segnò in stagione 19 gol in campionato e 7 in coppa Italia. Avevo lui, Farias, Sau… una bella squadra. E me lo portai a Pescara l’anno dopo”.
“Nei primi anni a Napoli lo facevano correre e difendere per tutta la fascia. Lui è un attaccante, deve restare sempre vicino alla porta. Nei piedi per me ha più di 20 gol. Con me a Pescara segnò 18 reti e fece 14 assist. Chiedete a Immobile quanti gol gli fece fare… Fu il miglior giocatore del campionato anche se la Serie B è diversa dalla A. Con Sarri ha fatto bene, ma con lui si gioca a un tocco, appoggiandosi sempre, mentre a Insigne piace saltare l’uomo, in quello è fenomenale. Con Ancelotti ha qualche libertà in più, l’importante in ogni caso è che faccia l’attaccante e guardi sempre la porta”.