Sulle colonne del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni ha detto la sua riguardo il momento del calcio italiano raccontando anche dei retroscena su un possibile scontro tra Malagò e Gravina.
“Usti abbiamo un problema: non riusciamo più a capire le mosse e le intenzioni di Giovanni Malagò, presidente del Coni e membro a titolo individuale del Cio. Dal tutto contro uno, lui è passato dall’uno (anzi due) contro tutti. Ora Malagò è indicato come il principale ostacolo di Gabriele Gravina nella partita per la ripresa e la conclusione del campionato di Serie A. Quello che sfugge ai più è il motivo che lo spinge a intralciare il lavoro del governatore del calcio italiano; calcio che con 400 milioni l’anno tiene in vita le altre discipline. Ecco le ipotesi che si incrociano e talvolta accavallano:
- Ha raggiunto un’intesa con il ministro dello Sport Spadafora, del quale è diventato il prezioso consulente.
- Non sopporta l’autonomia del calcio, punta al commissariamento della FIGC che peraltro sotto Gravina sta facendo risultati e fatturato.
- Risponde alle ripetute richieste dei sei presidenti e di un dirigente della Serie A che per evitare fallimenti, retrocessioni e altre uscite, oppure per ambizioni supereuropee, si oppongono con tutte le forze alla ripartenza. Una follia: se dovessero ricominciare gli altri campionati il valore patrimoniale dei nostri club e degli asset si polverizzerebbe. Per un paio di club lo scopo è la desertificazione della Serie A, l’impoverimento del ceto medio-basso per tentare la carta della SuperLega.
- Viste le recenti incresciose esternazioni di uomini delle Istituzioni, giustificabili solo con le obiettive difficoltà del momento e il rischio di essere depoltronizzati, in amicizia è portati a pensare che c’è chi può fare certe sparate ma non il presidente del Coni, abitualmente forte e sicuro nel dire quanto nel fare.
Conosco molto bene Malagò, per questo ciò che sto sentendo mi sorprende: sa molte cose della Serie A. Sa quanto sia diverso dagli altri sport e quanto sia determinante, unico e irrinunciabile in termini di sostegno economico dello sport italiano. Prima la Salute e poi lo Sport ma se entrambe potessero camminare insieme ne gioveremmo tutti.