L’ex attaccante azzurro, ora alla Sampdoria, ha rilasciato un’intervista a “Il Giornale”.
“A Genova credono in me. Mi hanno comprato, mi hanno pagato caro, sono il giocatore più pagato della loro storia, insomma, mi sento uno di loro. Mi trovo bene e credo che in campo si veda. A Udine invece, anche se mi trovavo bene, sapevo che sarei stato solo di passaggio e che sarei tornato a Napoli.
A Napoli sono arrivato nel 2013 e ho trascorso due stagioni positive, il mio ruolo era chiaro, ero il vice-Higuain e dovevo rubare i minuti possibili. Ritorno non felice? Avevo capito di non essere parte del loro progetto. Io e Strinic ci allenavamo separatamente, facevamo il riscaldamento con gli altri e i lavori specifici da soli. Sono stati mesi molto duri.
Sarri? Ma no, lui faceva quello che gli aveva chiesto la società, emarginarmi. Della squadra e dei tifosi ho un buon ricordo. Ma dei dirigenti meglio che non parli, non direi qualcosa di educato. Più spazio con l’infortunio di Milik? Ma no, non credo. A me dispiace perché dovrò sempre ringraziare il Napoli che è la società che mi ha portato in Italia”.