Sabaly è il nome caldo per la fascia destra della squadra azzurra. Scopriamone pregi e difetti.
Classe 1993, Youssouf Sabaly nasce in Francia a Chesnay. Fin da bambino il ragazzo dimostra attitudine con il pallone e la sua voglia di diventare professionista, dopo i primi calci nel Cellois nel 2005 entra a far parte del settore giovanile del Paris Saint Germain. La trafila nelle varie under del club parigino lo porta fino agli esordi in amichevole in prima squadra nel 2012, quando inizia ad affacciarsi fra i grandi campioni del club anche grazie a mister Carlo Ancelotti.
Chiuso dai tanti atleti che si alternano nel suo ruolo di terzino destro, il ragazzo inizia la sua “gavetta” in prestito in giro per la Francia dal 2014: Evian (dove disputa due stagioni), Nantes e Bordeaux. Con i girondini Sabaly trova continuità e una maglia da titolare, a tal punto da convincere il club a riscattarlo definitivamente per 4 milioni la scorsa estate.
Nel contempo dopo aver risposto sempre alle convocazioni delle varie Nazionali francesi (fino all’Under 21), lo scorso novembre ha accettato di giocare per la selezione senegalese, con il quale ha esordito poco prima dell’inizio della Coppa d’Africa fino a diventarne un punto fisso, a tal punto da giocare tutte le tre gare del Senegal nell’attuale Mondiale russo.
Terzino di spinta, molto veloce e con buona qualità, Sabaly con il suo metro e settantaquattro di altezza riesce ad essere quel giusto mix di forza, esplosività e dinamismo che potrebbe essere molto utile ad un allenatore come Carlo Ancelotti. Da cinque stagioni titolare inamovibile in Ligue1, scarsa propensione al gol, Sabaly però ha un ottimo rapporto anche con i cross, ben 11 vincenti nelle ultime due annate, di cui 6 nell’ultimo campionato in 35 presenze. Terzino prevalentemente destro non disdegna l’adattamento a sinistra, dove ha giocato senza problemi in momenti di necessità anche nelle ultime annate. Il Napoli può mettere a segno davvero un buon colpo.
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