Amin Younes, giocatore del Napoli, ha parlato alla DPA, agenzia di stampa tedesca, raccontando la sua versione sul difficile passaggio al Napoli.
“Sono responsabile di tutto ciò che faccio e delle conseguenze. Ho fatto degli errori. Mi sono fidato delle persone sbagliate, sono stato ingenuo. Era chiaro che mi sarei liberato a parametro zero durante l’estate: ecco perchè alcune persone mi hanno messo le pulci nell’orecchio. E sfortunatamente mi sono lasciato coinvolgere. Da questo periodo ho imparato tanto. Ad esempio ho capito di chi posso fidarmi ed approcciare, e chi no. Ho imparato ad accettare le cose così come sono, ed ho capito che anche fuori dal campo bisogna stare bene. Sono successe tante case che non mi hanno lasciato indenne, per questo non ne ho parlato fino ad ora. Ora, però, sto bene.
Non voglio scendere nei dettagli, ma posso dire che sono stato consigliato male e le comunicazioni sono state pessime, ma io non ho firmato un contratto. Non è vero che non sono venuto a Napoli perchè non mi piaceva la città, nemmeno l’ho vista. I tre giorni a Napoli li ho passati al centro sportivo di Castel Volturno. Quei titoli di giornale sono terrificanti, sono quei da due mesi e Napoli è una città splendida. I napoletani sono molto amichevoli. Non è stato fatto un torto solo a me, ma anche a loro.
Contratto con Wolsburg? Non è vero. Ci sono stati dei contatti con altri club in questi mesi, certo non posso aggiungere altro. Ma una cosa posso dirla: non ho firmato nulla. Con il Napoli Ci siamo incontrati a luglio, ed abbiamo discusso di tutto. Alla fine ho trovato persone sensibili attorno, ed anche il club ha chiarito che avrei fatto al caso loro. Mi hanno confermato nonostante mi fossi infortunato gravemente dopo l’accordo.
Mi allenavo con un preparatore, e durante uno sprint mi sono lesionato il tendine d’Achille. Per fortuna Ancelotti disse ‘il ragazzo è infortunato, ma lo teniamo’. E’ stato un grande apprezzamento, per fortuna non ha creduto a tutto ciò che è stato detto. All’inizio attorno a me sentivo una sensazione strana, come se tutti avessero un interrogativo su di me. Penso di potergli far cambiare idea. Per ora sono tornato ad allenarmi sul terreno di gioco, corro e faccio alcuni esercizi con il pallone. Ma non voglio predire il giorno in cui tornerò a giocare, perchè l’infortunio è davvero complicato”.