Tifoso della Juventus Walter Veltroni sulla “Gazzetta dello Sport” valuta l’approdo di Sarri sulla panchina della Juventus.
Vi proponiamo un breve estratto dell’articolo che è possibile leggere in versione integrale sul quotidiano oggi in edicola.
“La Juventus ha compiuto una scelta difficile e coraggiosa. E’ passata da un grande allenatore come Allegri a Maurizio Sarri, che coltiva una diversa idea di gioco.
Confesso di amare il calcio che punta al risultato, di non essere un patito dei manierismi estetizzanti. Però sono
molto curioso di vedere come Sarri si adatterà alla Juve e come la squadra passerà ad un gioco così diverso da quello precedente. E sono curioso di vedere che rosa la società metterà a disposizione di questa che, se non è una rivoluzione, poco ci manca.
I tifosi non dovranno avere fretta e capire che ci vorrà un adattamento. Ma la società, dal canto suo, sa benissimo che Allegri ha centrato risultati, negli ultimi anni, avendo evidenti problemi nella zona decisiva, il centrocampo.
Se la Juve vuole la Champions deve acquistare due tipi di giocatori: i top players e i prospetti migliori.
Bisognerà dare il tempo a Sarri. Se è arrivato a guidare la Juve immagino che i senatori, da Chiellini a Ronaldo, non fossero contrari.
Per tutti inizia un tempo nuovo. Sarri, uomo intelligente, sa bene che, senza cambiare se stesso, dovrà entrare in un contesto nuovo in cui le parole, i gesti, le forme pesano.
E’ strano, e per me bello, cheConte sia all’Inter e Sarri alla Juve. Capello ha allenato i bianconeri, dopo aver guidato la Roma. Eriksson è stato sulle panchine della Roma e della Lazio. Higuain ha segnato un gol decisivo col Napoli e Bonucci ne fece uno contro la Juve.
Il calcio non è luogo per annotare i tradimenti, ma per sottolineare semmai le fedeltà come quelle di Totti, Del Piero, Maldini… E spesso, come dimostra oggi il trattamento verso Totti e De Rossi e gli incredibili fischi
che settori di San Siro riservarono a Maldini, non basta neanche la fedeltà assoluta e totale.
Il calcio non è una guerra. E’ un sentimento. Non esistono nemici, come in guerra. Esistono professionisti che possono allenare squadre ed esultare per un gol, pur tifando per altre.
Se Ronaldo segnerà col Real non starà tradendo nessuno, starà facendo il suo lavoro”.