Il difensore del LIverpool, Van Dijk, racconta della sua infanzia e della partita con il Napoli
Virgil Van Dijk, difensore del Liverpool ed acquisto più costo per il club (75 milioni di sterline), in una lunga intervista al Daily Mail, ha raccontato la sua infanzia difficile e il suo presente in maglia rossa.
“Mia madre ha cercato di prendersi cura di me come meglio poteva, lei e mio padre si sono separati quando io ero molto giovane, fra di loro c’erano molti problemi. Dove vivevo non era la zona migliore di Breda. Quando vivi e cresci lì non hai niente, se non la tua famiglia. Mio nonno e mia nonna ci venivano a trovare quasi ogni giorno, sono stati grandiosi”.
“Il nome sulla maglia? E’ una ragione personale. Non ho più contatti con mio padre, per questo dietro la maglia ho scelto di scriverci solo Virgil. Ho deciso di cambiare quando sono andato al Celtic, dopo averne discusso con chi mi stava intorno. Mio fratello e mia sorella hanno ancora il nome di mio padre. Uso ancora Van Dijk per altre cose. Anche i miei figli lo hanno”
“Ero felice che il Liverpool volesse me, ma non è che sono arrivato e ho cambiato tutto. Sapere di essere costato così tanto non è facile da gestire. Ma allo stesso tempo so che nella vita ci sono cose più importanti. Mia moglie e i miei figli sono la mia priorità, per me è e sarà sempre così. Poi arrivano il calcio e altre cose”.
Adesso, però, c’è da pensare anche al campo. Perché il suo Liverpool ospiterà questa sera il Manchester City, il tutto dopo la sconfitta di Napoli in Champions:
“Contro gli azzurri è stata una partita dura – ha concluso – la prima di tutta la stagione che abbiamo meritato di perdere. La cosa buona è che abbiamo l’opportunità di riprenderci contro la migliore squadra della Premier League. Non possiamo aspettare”