Oreste Vigorito, presidente del Benevento, ha parlato ai microfoni di Sky Sport 24 delle misure d’emergenza nel mondo del calcio.
“Il calcio deve essere visto come un’azienda e non solo come uno sport, ed è un fenomeno economico, sociale e finanziario. Al lato sociale crediamo di adempiere, poi c’è il resto. Il calcio è sostenuto da presidenti che, specie in serie B, sono tutti imprenditori a livello nazionale o locale. Questa crisi toccherà anche le loro aziende, che mantengono il calcio.
Non si capisce come ci sia chi pensa di chiudere la saracinesca: così tanti ‘prodotti’ andranno in malora, e li butteremo tutti. Penso che non si possa decidere un taglio e poi applicarlo a tutti in ugual maniera, perché i rapporti sono fra ogni società e i suoi calciatori. In ogni club ci sono giocatori ad inizio carriera, quelli alla fine e quelli di mezzo che hanno un valore di mercato. Bisogna parlare con loro e con i procuratori.
Il problema sono le aziende che sostengono il calcio, che avranno una ripresa lenta e dovranno fare i conti con la crisi. Dobbiamo tutti dare un contributo, ma dovrà essere come si fa con le tasse, quindi in modo progressivo: a uno che prende tremila euro al mese non si può togliere metà dello stipendi. Lunedì è in programma un’assemblea della nostra lega. Ne verrà fuori una direttiva generale, sarà una ‘legge quadro’ all’interno della quale ognuno farà il proprio lavoro. Spero che tutti i colleghi presidenti siano d’accordo.
E’ stata una miscela, con la voglia del pubblico di tornare in A, quella di Inzaghi di vincere e quella della società di darsi una veste degna della serie B e della A. E’ un prodotto buono da bere per noi, e amaro per gli avversari”.