Oggi la città di Torino commemora il 66° anniversario della tragedia che portò via una delle squadre italiane più forti di tutti i tempi. IL 4 maggio del 1949, alle ore 17:03, sulla collina torinese di Superga si schiantò l’aereo che trasportava il Torino reduce da una trasferta a Lisbona dove aveva giocato una partita amichevole contro il Benfica. In totale le vittime furono trentuno. La squadra granata scomparsa in quel fatale incidente, causato a quanto pare dalla fitta nebbia che in pratica “nascose” il colle agli occhi del pilota, è passato alla storia del calcio mondiale come “Il grande Torino”, vincitore di cinque scudetti consecutivi dal 1945-46 al 1948-49 oltre al “duplete” scudetto-Coppa Italia della stagione 1942-43, prima dell’interruzione delle attività sportive a causa della seconda guerra mondiale.
Quella formazione granata era la stessa che per dieci undicesimi difendeva i colori della nazionale italiana in giro per il mondo. Tra le vittime di quel disastro nomi eccellenti come Bacigalupo, Menti, Gabetto e il grande Valentino Mazzola, padre di Sandro stella dell’Inter degli anni settanta.
La tifoseria granata ogni anno il 4 maggio celebra quel triste evento per ricordare “gli invincibili”, salendo a piedi la collina di Superga dove sorge il Santuario, sede dove verrà celebrata la funzione religiosa.
Proprio per questa ricorrenza Torino-Empoli, che avrebbe dovuto giocarsi oggi per l’impegno che i toscani hanno avuto giovedì scorso contro il Napoli, è stata rinviata a mercoledì 6 maggio per evitare anche la concomitanza con l’impegno di domani della Juventus in Champions League contro il Real Madrid.