Gli attacchi a Sarri come le patatine fritte: uno tira l’altro. La giornata di ieri è stata caratterizzata da focus e approfondimenti, su quanto accaduto tra Sarri e Mancini dopo la partita Napoli-Inter di Coppa Italia. L’impressione è che si sono talmente confusi i ruoli, le notizie, gli argomenti trattati, che alla fine gli unici a non essere stati davvero difesi siano stati proprio gli omosessuali.
La sensazione che tanti cittadini e sportivi percepiscono da quanto mediaticamente sta accadendo dal fischio finale di Napoli-Inter, è una sola. Vale a dire che la vera intenzione è quella di voler aiutare Mancini ad insabbiare il terzo posto in classifica, malgrado i tantissimi milioni spesi sul mercato, e attaccare Sarri perchè è l’allenatore di una squadra che al primo posto della classifica del campionato di Serie A non ha mai destato tanta simpatia, sin dal lontano 1 agosto 1926.
Non si spiega altrimenti il servizio che l’edizione delle ore 20:30 del TG2 andato in onda ieri, tra i tanti veri problemi che affliggono l’Italia, abbia speso energie e soldi del canone pagato dagli italiani per preparare e mandare in onda un servizio sulla parola “democristiano” pronunciata da Sarri, nelle interviste del dopo gara. [CLICCA QUI per guardare il servizio del TG2]
Magari non c’è nulla da meravigliarsi. Basta pensare che il commento della partita Lazio-Juventus di Coppa Italia andata in onda sui canali Rai, si è concluso con la seguente affermazione: “In semifinale sono passate le squadre migliori”. Ma nello sport il migliore non è il primo in classifica? Inoltre la semifinalista Milan, in classifica alla pari con il Sassuolo, non è preceduto anche da Roma e Fiorentina?
Volendo sdrammatizzare la questione, qualcuno dovrebbe suggerire alla Rai di investire parte dei soldi del canone per rinforzare il reparto difensivo ed evitare certi clamorosi autogol.