A Napoli il calcio è cultura, è religione. Tutti i ragazzini napoletani si cimentano fin da piccoli a giocare a pallone e non serve la scuola calcio per divertirsi, a loro basta anche un spiazzato largo dove poter esibirsi in dribbling e passaggi. La strada il loro stadio, si immedesimano nei loro idoli azzurri. Ma se durante una partitella si presentasse un giocatore del Napoli, quale sarebbe la loro reazione? Sgomento, confusione? Assolutamente no. In loro traspare felicità, tranquillità ma soprattutto amicizia. Ebbene si, i ragazzini napoletani sono così: se tra i loro piedi c’è un pallone non importa chi sei, ti prendono, come se ti conoscessero da una vita, e ti buttano nella mischia.
Lo sa bene Jorginho, centrocampista del Napoli, che la sera del 4 settembre si trovava a passeggiare per Via Duomo.
Si ferma davanti al Duomo di Napoli e vede dei ragazzini giocare e resta a guardarli. Ma loro vedendo il loro idolo lo chiamano e per un paio di minuti si scambiano passaggi. Jorginho non sembra assolutamente infastidito, anzi. Sorride, gioca e scambia anche le chiacchiere coi ragazzi come se fosse uno di loro. Si, perché i napoletani sono così sanno farti sentire a casa, ti fanno sentire uno di loro.
Per vedere della partitella di Jorginho davanti al Duomo di Napoli, CLICCA QUI.