Nella finale di Belgrado superata la Germania Ovest ai rigori. Negli anni ’70 il calcio dell’est era competitivo soprattutto a livello di nazionali. Dopo quello dell’URSS arriva anche il trionfo della Cecoslovacchia, quando Repubblica Ceca e Slovacchia erano unite da una stessa bandiera e da una stessa maglia.
E’ successo nell’edizione degli Europei, la quinta della storia, che ancora una volta presenta un format con otto gironi all’italiana e quarti di finale a eliminazione diretta con partite di andata e ritorno. L’Italia è inserita nel Gruppo 5 insieme a Polonia, Finlandia e alla qualificata super Olanda di Krol, Rensenbrink, Rep, Neeskens e soprattutto di Cruijff.
La fase finale, semifinali e finali, è stata organizzata dalla Jugoslavia. Nella prima semifinale giocata a Zagabria la Cecoslovacchia ha superato l’Olanda per 3-1, mentre nell’altra semifinale giocata a Belgrado la Germania Ovest ha superato la Jugoslavia per 4-2 dopo i tempi supplementari. Se l’Olanda schiera tanti campioni, nella Jugoslavia brilla la stella di Dzajic, mentre nella Cecoslovacchia i mattatori sono Nehoda e Panenka.
Proprio Panenka è il protagonista della finalissima giocata a Belgrado il 20 giugno 1976. Cecoslovacchia in vantaggio per 2-0 (Svehlik e Doblas) raggiunta poi dalla Germania Ovest (Dieter Muller e Hoelzenbein). I tempi supplementari non cambiano il risultato e si va ai calci di rigore. Hoeness sbaglia per la Germania Ovest e al cecoslovacco Panenka tocca tirare il rigore decisivo. Di fronte il portierone tedesco Sepp Maier, ma Panenka non si fa intimidire e lo supera con un cucchiaio che serve alla Cecoslovacchia il primo (e unico) trionfo della sua storia.
ALBO D’ORO:
1960 URSS, 1964 Spagna; 1968 Italia;
1972 Germania Ovest.