Il testo della canzone di Nino D’Angelo, è stato facile profeta di quanto sta accadendo al San Paolo grazie all’aiuto di un altro inno azzurro Una delle immagini più belle che questo campionato consegnerà alla storia del calcio, è quello che succede allo stadio San Paolo al termine di ogni partita del Napoli. Nei tempi passati, anche negli anni d’oro del grande Diego, appena terminavano le partite si lasciava lo stadio il più presto possibile per correre a casa per rivedere in TV le immagini dei gol del Napoli campione.
In questo campionato invece non è così. Il Napoli gioca talmente bene che è stato capace di riportare la gente allo stadio, ma non solo. Tutti i settori partecipano ai cori trascinati dai gruppi delle due curve. Ma la cosa più bella succede proprio alla fine delle partite. I tifosi restano “incollati” al proprio posto, come se non volessero far finire mai lo spettacolo che la squadra di Sarri propone in ogni gara. Restano lì sugli spalti fino a quando anche l’ultimo azzurro non ha abbandonato il terreno di gioco [CLICCA QUI per guardare il video].
Nell’anno del primo scudetto Nino D’Angelo lanciò il film “Quel ragazzo della curva B” e il testo della canzone tormentone di quella storica (almeno per i tifosi napoletani) pellicola, a un ceto punto parlava di
“(…) E’ ‘na casa chisto stadio Parimmo na famiglia Sultanto dinta ‘cca (…)”. I tifosi sugli spalti sembrano davvero una famiglia e il San Paolo sembra essere diventata la casa dove condividere tutti insieme gioie (tante) e preoccupazioni (poche) che il Napoli regala a chi lo ama.
Un giorno all’improvviso Sarri ha saputo ricompattare anche il tifo azzurro, trasformandolo in un tutt’uno con la squadra per condividere il sogno di una “bestemmia” chiamata “coso”.