In diretta a Radio Punto Nuovo nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Stefano Campoccia, vicepresidente Udinese.
“Apertura stadi? E’ un tema delicatissimo, il mondo sta vivendo un dramma epocale. Chi parla di riaperture non deve essere frainteso , la salute è la prima cosa. Crediamo che le partite abbiano un impatto sulla salute pubblica. Sicuramente le società di calcio stanno perdendo tanti soldi. E’ chiaro che la riapertura degli stadi è una priorità perché è un segnale importante per la gente. Il calcio dà gioie alle famiglie. In quest’ultimo scorcio magari si può iniziare un percorso di riavvicinamento al tifo calcistico. L’Udinese è una società all’avanguardia perché abbiamo testato un protocollo anti-covid con la società infront, sperimentato anche a Cortina. Il protocollo prevedeva la gestione del pubblico negli stadi. Ovviamente accompagnato a questo si deve avere un protocollo sanitario per entrare nello stadio. Il protocollo che abbiamo testato lo abbiamo proposto anche in lega. La Serie A deve parlare con il governo e far capire che il calcio è un problema sociale, non solo economico, nonostante non abbiano mai chiesto un sostegno economico. De Laurentiis? E’ talmente avanti, sembra un visionario. Lui si è arrabbiato perché vuole far capire che il problema è prioritario. Stadi? Non può il Napoli concorrere con le squadre straniere con le tasse sul lavoro imposte dallo stato. La grandezza di De Laurentiis è avere una squadra sempre ai vertici,non essendo un magnate. A Udine stiamo vivendo un ciclo sfortunato, ma ultimamente i risultati non stanno pagando. De Paul? Quando lo vedo mi riconcilio con il calcio. Il presidente De Laurentiis deve capire che è un giocatore costoso. De Laurentiis ce lo ha chiesto”