Napoli-Fiorentina può essere anche la sfida tra Adam Ounas e Federico Chiesa, anarchici per motivi diversi, accomunati dal talento e da una carriera tutta da scrivere.
“La libertà, la libertà per sé e per gli altri, per l’umanità intera”, almeno, questo cantava il grande poeta portoghese Fernando Pessoa. Libertà dagli schemi o da un cognome importante, da un modo di vedere il calcio e di imbrigliare il talento dentro schemi tattici definiti ed inviolabili. Può significare questo l’anarchia nel calcio? Toccare il pallone con classe, rapidità, fuggire ad una marcatura come si fugge ad un regolamento ritenuto ingiusto e che sta stretto, un tiro a giro che sfugge alle leggi delle fisica per ingannare portieri ed opinioni, mostrare un talento che va oltre e che ha ancora tutto da dimostrare. Napoli-Fiorentina sarà anche la partita di Adam Ounas e Federico Chiesa, due anarchici per diversi motivi, accomunati da una classe che fino ad ora abbiamo solo intravisto.
IL TALENTO ANARCHICO – Come sempre, rispettando il principio che questa non è Wikipedia ma che un minimo di informazione bisognerà anche farla, ripercorriamo brevemente quello che è stato il cammino di un ragazzino algerino e che l’ha portato a vestire la casacca azzurra. Nel 2015, a 19 anni, conquista il posto da titolare in Francia, nel Bordeaux, squadra che ha lanciato tanti talenti (uno su tutti: Zidane) e dopo due anni da titolare in cui mette a segno 10 gol in 60 partite, viene ceduto al Napoli. Alla corte di Sarri non ha avuto molte occasioni, facendo vedere però sprazzi di talento e di cattiveria agonistica che hanno subito affascinato il pubblico esigente del San Paolo che, a quanto sembra, sempre più spesso vorrebbe vedergli date più opportunità. Un talento anarchico, così l’ha definito il tecnico toscano, restio ad inserirlo in campo se non dopo averlo catechizzato tatticamente nel meccanismo quasi perfetto della sua squadra.
Ma Ounas non ce la fa, non al momento almeno. Il suo talento sprizza libero, si muove sinuoso e scattante sul campo da gioco e come ogni anarchico lotta contro qualcosa di molto simile ad un mulino a vento: la possibilità di essere lasciato libero. Inutile fare retorica, è giovane, classe ’96, ha tanto da migliorare e lo sviluppo del suo talento e delle sue abilità passerà anche da una migliore conoscenza della tattica, parliamoci chiaro, più sai come funziona una macchina, più saprai come migliorarne le prestazioni. Ma in un momento in cui il Napoli pare sulle gambe e costretto a cambiare ruolo a Zielinski per sopperire all’assenza di Insigne (per non parlare del fiato che dovrebbe tirare Callejon), un po’ di anarchia potrebbe essere uno scotto da pagare volentieri. Ha tutto da dimostrare Ounas, a se stesso, al pubblico napoletano, al suo allenatore. Ha solo bisogno di averne la possibilità. Napoli-Fiorentina potrebbe essere la partita della svolta.
IL FIGLIO D’ARTE – Un anno in meno, diverso mulino ma stessa battaglia. Federico Chiesa, classe ’97, a soli 20 anni è già un pezzo pregiato nella vetrina della Fiorentina che gli ha rinnovato il contratto a voler scoraggiare le pretendenti (Napoli, appunto, su tutte). Diverso anche il piede, Ounas è mancino naturale, Chiesa è destro, di conseguenza, per il calcio odierno, i due giocherebbero su fasce opposte. E così, metaforicamente, le due carriere si muovono su binari opposti, separati anche nell’opinione pubblica. Chiesa è un talento cristallino riconosciuto: 48 partite in viola in due anni, 8 gol e 6 assist per un ragazzo di 20 anni la cui valutazione è schizzata ad oltre 20 milioni di euro. Mentre Ounas è da scoprire, Chiesa è una conferma ed è su questo terreno che si svolge la lotta del giovane talento della Fiorentina. Emergere è difficile, così come l’avere successo, ma ancora più difficile è confermarsi e sono tanti gli esempi di promesse non mantenute nel nostro calcio.
E l’impresa diventa ancora più difficile se hai un cognome pesante. Figlio di Enrico, uno dei più grandi attaccanti della sua generazione, candidato due volte al Pallone d’Oro. Anarchia è sfuggire anche a queste logiche, staccarsi di dosso l’ombra del padre e proseguire per la propria strada, consapevole dei propri mezzi. Contro tutto questo lotta Federico con le sue spalle larghe e la testa a posto di chi conosce il proprio talento e lo mette per iscritto, firmando con le sue giocate tappeti verdi sparsi per l’Italia e non solo. Lui partirà sicuramente titolare nella sfida contro il Napoli a differenza dell’uomo con cui gioca questo “duello” e la partita contro gli azzurri potrebbe essere l’ennesima conferma di trovarci di fronte ad uno dei più grandi talenti italiani della sua generazione.
Uno destro, l’altro mancino, uno italiano, l’altro algerino. Chiesa e Ounas hanno tante differenze, ma una cosa in comune: il talento, l’esuberanza, quel brio intellettivo che li rende capaci di fare cose difficili (se non impossibili) ad altri. Lottare contro tutto e contro tutti, come scritto in questo “Versus” è un’altra caratteristica che li accomuna, che sia la rigidità tattica nell’idea di un allenatore che centellina le tue opportunità, che sia un’etichetta di “ragazzo prodigio” che rischia di portare al collasso. Napoli-Fiorentina sarà una partita decisiva per entrambe le squadre. Chissà che a deciderla non sia un gesto totalmente anarchico.