Igor Tudor, tecnico del Verona, prossimo avversario del Napoli, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match del “Maradona” contro gli azzurri.
“Sarà una partita difficile, contro una delle squadre favorite per la vittoria dello Scudetto, quella che insieme al Milan ha dimostrato di più. Ha giocatori forti e un allenatore che ha dimostrato di essere tra i più bravi. Per noi è una grande motivazione provare a far bene a Napoli: l’obiettivo è quello, imporsi come fatto finora, senza trascurare nulla. Avere cinque cambi ha cambiato anche il ruolo di chi sta in panchina. Hanno una rosa importante, giocatori che stanno insieme da tanti anni: meritano di stare dove stanno, e aspirano a vincere il campionato. Questo ci dà motivazioni, tensione: è bello. Cerco di trasmettere la motivazione di andar là a fare bene: anche quando giochi contro i più forti devi rendergli la vita difficile. Provo a trasmettere questo ai ragazzi. Oltre a difendere bene dobbiamo fargli male con i nostri giocatori offensivi, non stare soltanto dietro ad aspettarli. Nel calcio c’è gente sempre più esigente: è difficile affascinare un tifoso se vede un calcio rinunciatario, come si faceva in passato. In giro si vede questa tendenza, ed è giusto così, perché il calcio deve essere un divertimento, uno spettacolo.
Spalletti ha detto che Osimhen è come Van Basten? Sono tempi diversi, il ritmo di vent’anni fa era differente. Anche se si tratta di un giocatore forte, soprattutto nell’attacco agli spazi, penso che anche i nostri difensori siano bravi. Io sono fiducioso, come lo ero prima di tutte le partite che abbiamo giocato. Abbiamo affrontato anche squadre forti, e i miei difensori hanno retto facendo cose non scontate. Sono fiducioso che possano fare lo stesso domani. Veloso? Abbiamo già parlato in passato di Miguel. È uno dei giocatori chiave di questa squadra: ci dà equilibrio, e ha un mancino strepitoso.
L’entusiasmo va gestito? Bella domanda. Per come vedo il calcio, lunedì già non mi ricordavo più della partita contro la Juve. Mi sembrava già passato un mese perché bisognava preparare la gara col Napoli, quindi devi allenarti e mettere pressione ai giocatori affinché migliorino. È bello perché dà fiducia, poi sta a loro portare nella direzione giusta questo entusiasmo. Penso di avere un gruppo sveglio, in grado di sfruttare questa cosa nel modo giusto, andando ancora più forte. Oggi questo fa la differenza: non bisogna trascurare nulla, neanche una palla. Questo è il modo di vivere lo sport e il calcio, andare sempre a mille. Se non lo fai ci sono dei problemi.
Sabato siamo stati più solidi, con più raddoppi. Spero di confermare questo trend anche domani, perché davanti la qualità che abbiamo ci consente di creare sempre qualcosa, non concedere dietro diventa fondamentale. Speriamo di continuare così anche domani. Sono entrato nella testa dei giocatori? Grazie (ride, ndr). Ci siamo messi a lavorare con umiltà, ho provato a impormi, e i risultati sono arrivati, con le loro qualità. Fa, però, parte del passato.
Ilic? Speravo di poterlo avere a disposizione, ma la caviglia si è dimostrata una cosa complicata, e io lo so bene perché ho smesso di giocare proprio per problemi alla caviglia. È una cosa fastidiosa, speravamo di recuperarlo ma non è in grado di giocare, non sarà convocato. Frabotta, invece, si è operato, ci dicono che tornerà tra due mesi: io gli auguro possa rientrare anche prima. Koulibaly? Siamo contenti non ci sia: è un difensore forte, per la leadership che ha, e anche sui calci piazzat. Se avrei messo la firma per arrivare a questo punto della stagione con i punti che abbiamo? Sono contento, dei giocatori e della squadra. Ma non è che andiamo a Napoli e diciamo ‘siamo contenti, ci basta così’. Poi vedremo, ovviamente c’è anche l’avversario, ma giocheremo al ‘Maradona’ fiduciosi e coraggiosi”.