Il giocatore del Bologna ha parlato ai microfoni di Sky Sport della sua scelta di rifiutare l’offerta del Napoli e restare con i rossoblu.
“Il mio non è stato un no al Napoli, da prima di Natale ho detto che non avrei lasciato Bologna a gennaio. Ho iniziato un processo di crescita con questa società che voglio continuare fino a giugno. Sono lusingato, perché l’offerta è stata importante e quando ti chiama una società del genere hai dei tentennamenti, ma poi sono tornato sulla mia strada. Ribadisco, non è stato un no al Napoli, anche perché sia la società che i tifosi napoletani mi hanno fatto sentire la loro vicinanza e di questo li ringrazio.
Ci sono stati momenti in cui ho pensato al fatto che mi ha cercato la prima della classe, una squadra forte, una piazza importante che si giocherà Europa League e scudetto fino alla fine. Ma ho scelto con grande serenità, ho iniziato un percorso qui a Bologna e ho intenzione di finirlo. Il Bologna sotto questo aspetto mi ha detto quello che pensava, i soldi fanno comodo ma la scelta era mia e se avessi scelto di restare loro sarebbero stati contenti.
Devo ringraziare Giuntoli, il DS del Napoli, che ha tentato in tutti i modi a convincermi. Mi ha chiamato anche Sarri ieri e abbiamo parlato. Ma ho risposto a entrambi che non me la sentivo di lasciare Bologna, ho preso la decisione di restare fino a giugno. Sono consapevole del fatto che quando arrivi in quelle squadre devi dimostrare di valere la piazza e il posto, nessuno ti garantisce il posto da titolare e loro non mi hanno detto se avrei giocato o meno. Mi hanno scritto in tanto, Sepe e Tonelli, hanno scherzato sul fatto che volevo fare il fenomeno, ma ho spiegato anche a loro le mie ragioni: voglio finire l’annata qui.
A giugno può capitare di tutto. Ora viene il bello, so di non aver preso un treno, ma sono consapevole del fatto che ora dovrò dare ancora di più, perché anche i tifosi del Bologna si aspetteranno di più. Mi sono stati vicino tutti, il Bologna, la società, la mia fidanzata, la mia famiglia. In questi momenti comunque non bisogna ascoltare gli altri per non avere rimpianti, ho deciso con la mia testa, è una scelta che mi rende felice. Ora è tutto più difficile, se ho fatto bene fino ad ora, adesso dovrò fare benissimo. So che sarà difficile ma io sono pronto e lavorerò più di prima per aiutare la squadra.
Non ho chiesto niente al Bologna, la società mi ha fatto sentire la sua vicinanza e hanno sempre creduto in me. Glielo dovevo. Rimanere è stata una scelta serena ma so che ora dovrò prendermi delle responsabilità, se l’aspettano. Ovvio che ci ho pensato al Napoli, quando arriva una società del genere è naturale avere dei tentennamenti. Ma l’ho detto a giugno scorso e l’ho ripetuto a Natale: voglio chiudere il mio percorso di crescita con questa società.
Sarri? Mi ha detto quello che pensava, che sarebbe stato contento di avermi ma che capiva la mia scelta. Donadoni mi ha detto di pensarci bene perché era una grande occasione, ma di fare la cosa che mi avrebbe reso più felice. In tanti mi hanno dato dei consigli ma la cosa fondamentale è che ho deciso con la mia testa”.