Gian Piero Ventura ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Un Calcio alla Radio:
“Perché ora ci sono solo 15 mila persone al San Paolo, quando il Napoli è secondo? Non lo so, ma è un peccato. Conoscendo Napoli e i napoletani, è evidente che c’è qualcosa che non va. La squadra è seconda in classifica ed ha un grande allenatore in panchina. Insomma, ci sono tutti i presupposti per fare bene e continuare a crescere. E’ evidente che qualcosa non quadra, ma non so dire cosa.
Cosa è mancato, a livello di sintonia, con Aurelio De Laurentiis? Parliamo di due mondi diversi, quando sono arrivato io non esisteva niente, neanche il campo: quel periodo non può essere preso in esame, erano gli albori di qualcosa che stava per nascere e non sapevamo neanche bene come. Stiamo parlando del nulla, e in poco tempo da quel nulla si è passato alla Champions League: un grandissimo risultato. Il secondo posto non significa Scudetto, ma rimane un secondo posto in Serie A. Dovrebbe esserci un po’ più di equilibrio.
De Laurentiis mi chiese subito la promozione in B? No, non chiese niente. Non c’era assolutamente nulla, solo la porta.
Carlo Ancelotti? Sostituire Maurizio Sarri non era facile, Ancelotti ha grande storia ma ha bisogno di tempo per costruire un Napoli a sua immagine e somiglianza. Leonardo Bonucci? Lo ebbi a Bari, nel primo anno di Juventus trovò difficoltà. Andrea Ranocchia era difensivamente più forte, però ha avuto un brutto infortunio.
L’esperienza con la Nazionale? La storia non la cambia nessuno, ma quanto successo ha buttato benzina sul fuoco dell’entusiasmo e ora ho più voglia di prima. Lorenzo Insigne, col senno di poi, l’avrei fatto giocare? Lorenzo è fortissimo, sono in ottimi rapporti con lui. Non parla mai male di me? E perché dovrebbe?! In quella Nazionale esisteva una sorta di pressione psicologica da parte di alcuni giocatori? Assolutamente no. Antonio Conte usava il 3-5-2 e Insigne non giocava comunque. La verità è che, all’epoca, Insigne non aveva mai fatto la punta nel Napoli. In base al modulo, delle volte alcuni calciatori possono risultare penalizzati. Col senno di poi, avrei messo Insigne pure in porta pur di vincere quella partita con la Svezia…”.