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VAR; ecco l’atteso regolamento

Dopo un anno dalla storica decisione ormai sono tutti concordi che non si può attendere oltre e l’IFAB sta per concedere l’autorizzazione ufficiale perché i VAR possano funzionare non solo in via sperimentale, ma in modo ufficiale nei campionati maggiori.

In Italia dalla prima giornata della prossima stagione sportiva si potrà utilizzare questo strumenti in tutti i terreni di gioco del massimo campionato.

L’IFAB ha stabilito le linee guida attraverso le quali le varie Federazioni potranno operare stabilendo anche quali sono le decisioni in cui i VAR potranno intervenire e limitandole al numero di quattro per non stravolgere il gioco del calcio considerato che non è possibile rivedere tutte le decisioni dubbie.

L’esperimento limita l’uso dei VAR a 4 categorie di situazioni che possono cambiare e decidere le partite:

• Segnatura delle reti e loro regolarità

• Assegnazione o meno di un calcio di rigore

• Espulsioni che richiedono l’estrazione diretta del Cartellino rosso (quindi non per le seconde ammonizioni)

• Nel caso di scambio di identità di giocatori e quindi identità sbagliata

In tutte queste situazioni, il VAR viene utilizzato solo dopo che l’arbitro ha preso una decisione (incluso il permesso di continuare) o se un grave incidente è “non è stato rilevato”, vale a dire non visto dall’arbitro della partita e dai suoi collaboratori. I principi alla base dell’utilizzo della nuova tecnologia video sono quelli di correggere errori chiari e per incidenti gravi non rilevati dagli arbitri che possono incidere sul risultato della gara. La decisione finale definitiva sarà sempre presa dall’arbitro.

I Video Assistant Referees (VARs) si aggiungono agli arbitri attualmente designati per ogni gara e assumono anch’essi il ruolo di arbitri e tutte le informazioni che forniscono all’arbitro saranno trattate dall’arbitro allo stesso modo delle informazioni ricevute da un assistente arbitro, da un assistente aggiuntivo o dal quarto ufficiale di gara.

L’arbitro deve sempre prendere una decisione indipendentemente dalla presenza dei VARs. Se l’arbitro decide di non interrompere il gioco per una presunta infrazione la decisione non può essere riesaminata con l’aiuto dei VARs, che intervengono solo che l’arbitro ha comunque assunto una prima decisione.

Solo in rare occasioni, quando non è chiaro se una scorrettezza sanzionata con il cartellino giallo potrebbe in realtà essere da espulsione e quindi cartellino rosso, o quando non è chiaro chi debba ricevere una sanzione l’arbitro può consultare la VAR.

La decisione iniziale assunta dall’arbitro non sarà modificata a meno che la ripetizione video non dimostri chiaramente che la decisione era chiaramente sbagliata.

La collaborazione dei VARs, ripetizione video dell’accaduto, può essere richiesta solo dall’arbitro. I VARs (e gli altri arbitri della partita) possono solo suggerire di rivedere una decisione assunta in precedenza dall’arbitro.

Per assumere la decisione definitiva non si deve avere fretta, ma bisogna prendersi tutto il tempo necessario perché la precisione della decisione finale è più importante di ogni altro parametro.

I giocatori e i responsabili della squadra non devono circondare l’arbitro o tentare di influenzare se una decisione viene riesaminata, il processo di riesame o la decisione finale. Un giocatore sarà ammonito se usa il gesto, fatto con le mani, che riproduce il contorno di una televisione o entra nella zona da cui l’arbitro rivede le azioni.

L’arbitro dovrà, per quanto possibile, rimanere “visibile” durante il processo di revisione per garantire la trasparenza.

Se il gioco riprende dopo che un incidente è stato esaminato, qualsiasi azione disciplinare adottata durante il periodo oggetto di esame non viene annullata, anche se la decisione originale è stata modificata a meno che non si tratti di espulsioni per DOGSO (tutti quei falli/infrazioni che evitano la segnatura di una rete o impediscono l’evidente opportunità di segnare una rete, avvenute dentro/fuori l’area di rigore e che portano ad un cartellino giallo/rosso) o di ammonizioni per interruzione di promettente azione d’attacco.

C’è un limite massimo di tempo entro cui una certa decisione può essere rivista, e cioè si può tornare indietro solo fino al momento in cui, in occasione di una rete, di un episodio da rigore o da DOGSO, la squadra in attacco ha conquistato il possesso del pallone per far partire l’azione che ha portato all’episodio da rivedere.

L’arbitro può guardare i filmati a velocità normale o al rallentatore, ma in generale le ripetizioni al rallentatore dovrebbero essere utilizzate solo per stabilire con esattezza il “punto di contatto” per infrazioni da contatto fisico o falli di mano; la velocità normale dovrebbe essere utilizzata per determinare l'”intensità” di un’infrazione o per decidere se un fallo di mano è stato “volontario”. Gli altri ufficiali di gara non riesamineranno il filmato a meno che non venga richiesto dall’arbitro.

Per le infrazioni che richiedono l’adozione del cartellino rosso (ad eccezione di DOGSO), viene riesaminato solo l’incidente. Per gli episodi da rete, da rigore o le infrazioni da DOGSO, l’arbitro può rivedere la ripetizione dal momento in cui è iniziata l’azione che ha portato all’infrazione e, se del caso, anche come il possesso della palla è stato acquisito all’inizio di quella fase di gioco.

Il regolamento non permette di modificare una ripresa di gioco dopo che questa è stata effettuata (calci d’angolo, rimesse laterali, ecc.). Una volta che queste decisioni sono state assunte non possono essere riviste, anche se hanno contribuito a far iniziare l’azione d’attacco di cui stiamo parlando.

Al termine del processo di revisione, l’arbitro prenderà la decisione finale e indicherà chiaramente l’esito della revisione e assicurare il corretto riavvio del gioco.

Una partita non potrà essere invalidata a causa di malfunzionamenti della tecnologia VAR (così come per la tecnologia della Goal Line Technology (GLT); per le decisioni sbagliate che coinvolgono il VAR (poiché il VAR è un ufficiale di partita); per la decisione di non riesaminare un incidente o la revisione di una situazione non riscontrabile.

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