Abbiamo chiesto al redattore di 100×100 Napoli Valerio Intermoia un parere sul monento del Napoli.
Una gioia vedere Maradona a Castelvolturno. Sicuramente uno stimolo in più per i calciatori. Ma tanto entusiasmo per Diego potrebbe rappresentare una distrazione in vista del difficile match con il Milan?
“Non credo. Ricordo che nella settimana che ha preceduto Napoli-Torino si è parlato soprattutto del sorteggio Champions e del Real Madrid. Gli stessi che ora predicano attenzione schernendo l’entusiasmo per l’evento epocale avvenuto in settimana, a mio avviso con poca fiducia in Sarri e nella squadra, parlavano allo stesso modo. Il Napoli rispose sul campo dominando, sono convinto che anche stavolta la concentrazione sarà ai massimi livelli”.
La Juventus potrebbe aver aperto una nuova era per i loghi delle squadre di calcio. Così non si rischia di cancellare anni e anni di storia di un club soprattutto se nel nuovo logo non ci dovesse essere il simbolo della città di appartenenza?
“La Juventus ha, come dichiarato dal presidente Agnelli, l’esigenza di fare il salto di qualità dal punto di vista dei ricavi per “non restare tra il primo vagone della seconda classe e l’ultimo della prima”. È un percorso lungo ed è giusto che la società bianconera provi ad evolversi. Francamente non penso che la maggior parte dei tifosi della Juve abbia qualche legame con la città di Torino. Penso che la Juventus resterà un’eccezione in questo senso, chi ce l’ha, punterà a mantenere saldo il legame con il territorio”.
Milan-Napoli negli anni ottanta era una sfida scudetto. Lo è anche questa volta o invece è ridotta a una ‘semplice’ sfida per un posto in Champions?
“Per me non sarà neanche una sfida per un posto in Champions. Il Milan sta raccogliendo più di quanto sia nelle sue possibilità e credo che presto si ritroverà ben distante da Juve, Napoli e Roma a prescindere dal risultato della partita di sabato”.
Napoli obbligato a vincere o anche un eventuale pareggio andrebbe valutato come risultato positivo?
“Juventus e Roma viaggiano speditamente, spesso vincendo anche partite che non meritano di vincere. Il Napoli non può perdere punti se vuole arrivare in Champions dalla porta principale, deve puntare alla vittoria in ogni singola partita e credo che questa sia proprio la mentalità che Sarri abbia trasmesso alla squadra. Penso che un pareggio sarebbe un risultato negativo, sulla carta”.
Il Milan è una squadra imprevedibile. In certe fasi della partita sembra una provinciale in altre una squadra incontenibile. Qual è la vera identità del Milan di Montella?
“Montella è un ottimo allenatore che sta facendo spesso di necessità virtù. Durante la sua carriera sta affinando le sue abilità, probabilmente l’esperienza a Genova della seconda metà della scorsa stagione l’ha forgiato, obbligandolo a rinunciare al gioco spumeggiante ammirato a Catania e Firenze. Quello che stiamo vedendo ora al Milan è una sintesi, con le sue sfumature in relazione all’avversario, tra la Fiorentina spettacolare e la Sampdoria obbligata ad essere concreta. Con una rosa inferiore a quella delle prime tre della Serie A, Montella è costretto ad ottimizzare i risultati più che a perseguire un progetto di gioco preciso. Soprattutto in una piazza come Milano, impaziente di tornare almeno in Champions League”.