Il Napoli ieri sera ha battuto il Marsiglia ma solo sul campo. Si temevano scontri e in parte sono avvenuti, nonostante il grande lavoro delle forze dell’ordine. Ormai era tutto programmato. I tifosi azzurri aspettavano “a braccia aperte” i tifosi marsigliesi. Certo la loro accoglienza all’andata non fu delle migliori e così si è pensato di ripagarli con la stessa moneta. Non sono bastati gli appelli del presidente del Napoli, del Sindaco, del Questore. No, non si sono fermati e così la serata di “sport” si è trasformata in “guerriglia”. Tutto ha inizio la notte tra martedì e mercoledì quando gli agenti fermano 8 persone, tifosi azzurri ovviamente, muniti di coltelli, addirittura nascosti nei calzini, e due di loro erano già colpiti da Daspo. Ma non è finita. Mercoledì, il giorno cruciale. Il pullman del Marsiglia arriva allo stadio con un vetro rotto, iniziano i primi tafferugli e manca un’ora al calcio d’inizio. In via Lepanto arriva un mini – van con a bordo tifosi francesi e anche lì viene lanciato un sasso che sfonda il parabrezza. Per fortuna nessun ferito. Ma i tifosi marsigliesi da parte loro nemmeno scherzano. Addirittura sul loro bus avevano: machete e asce, accette, mazze e spranghe, petardi e fumogeni. Gli scontri sono continuati anche dopo la gara e si contano 10 feriti, tra cui anche agenti di polizia, e 2 arresti. Perché presentarsi ad una partita di calcio con asce e accette? Eppure, vista la competizione, doveva essere una serata di sport e spettacolo e non di guerra. Un’altra occasione persa. Che peccato!