Una domenica di fine settembre che sembra di fine luglio, climaticamente parlando.
Una domenica di calcio spezzatino, col Napoli piazzato al dolce, anche se ben presto si scopre essere alla frutta.
La domenica dei falsi miti, quella in cui si guarda al passato e si scopre che l’amalgama di una squadra di calcio non esiste: il Napoli nuovo di zecca di Rafa Benitez girava a mille, quello consolidato da un anno di esistenza, è sfilacciato come una ragnatela pericolante.
La domenica della tensione, quella stampata sul volto di Rafa Benitez, ma anche la domenica della rabbia, quella esternata da Gonzalo Higuain.
Una domenica cominciata molto male, con le vittorie di Juventus e Roma che hanno lanciato le due schiacciasassi della scorsa stagione in vetta alla classifica.
La domenica delle scoperte clamorose, come quella che ha rivelato sotto la fascia nera posta sul capo di Gervais Lombe Yao Kouassi, più noto come Gervinho, vi fosse la pelata di Maicon.
La domenica della preistoria, quella in cui è stato stilato il regolamento del gioco del calcio che ha deciso si debba essere ammoniti per una casacca tolta dopo una marcatura.
Ma anche la domenica delle antitesi. Quelle che vedono impunite gesta inqualificabili, e condannate manifestazioni d’amore come quella commovente di Florenzi nei confronti della nonna.
Una domenica difficile, o forse, semplicemente, una domenica bestiale. L’ennesima.