L’attaccante continua a segnare in Inghilterra. La sua cessione per questioni tecniche peserà a lungo andare come un macigno. –
Ci si può privare di uno dei migliori talenti italiani in circolazione senza aver bisogno di monetizzare, nè clausole rescissorie in stile-Higuaín che non ti proteggono dagli avventori? La risposta sarebbe ovviamente ovvia ma il Napoli ha pensato bene di contravvenire alla regola cedendo, a cuor leggero, Manolo Gabbiadini nel bel mezzo della stagione.
–
Non mi soprende, e non sorprende ai più, la straordinaria entrata sulla scena inglese di Manolo: 5 gol in 3 partite ed una striscia realizzativa che prosegue dalle 3 reti nelle ultime 3 gare col Napoli. Eppure la frase più ricorrente in certi ambienti azzurri è “non aveva carattere per la piazza“, dimenticando che il buon Manolo al Napoli con Benítez era partito benissimo (11 gol in metà stagione) e che quest’anno si era preso l’onore di tirare due rigori pesantissimi contro Beşiktaş e Fiorentina. Il calciatore inoltre ha dovuto subìre l’onta di vedersi preferire sistematicamente nel suo ruolo prima Milik, e poi con l’infortunio del polacco un Mertens riadattato.
–
Il belga prima di esplodere a Cagliari con una tripletta, ha atteso quasi 2 mesi da titolare nell’80% delle gare. Chances nemmeno lontanamente date a Gabbiadini quest’anno, anche dopo ottime prestazioni come contro il Chievo Verona. Occasioni rare e solo abbozzate, con sistematiche sostituzioni intorno all’ora di gioco a togliere quel briciolo di fiducia che poteva restare.
–
Ci sono storie che non partono fra un allenatore ed un calciatore, il calcio ne è pieno, e la verità assoluta e incontrovertibile è che l’amore fra Sarri e Gabbiadini non è mai sbocciato. Bisognerebbe però trovare le giuste vie di mezzo fra un calciatore ed un allenatore, bisognerebbe trovare i compromessi per il bene di una squadra e forse anche di una società, anteponendoli alle sole teorie personali. Manolo Gabbiadini meritava molto di più nell’ultimo anno e mezzo, soprattutto negli ultimi 6 mesi. Sentirsi dire dal proprio mister “Gabbiadini si deve adattare alla squadra” e poi ascoltare due mesi dopo l’esatto opposto per il neo-acquisto Pavoletti, genera un corto-circuito pazzesco. E’ innegabile così come l’aver vituperato un patrimonio societario.
–
L’addio di Gabbiadini purtroppo a lungo andare si rivelerà il più grande errore della storia del Napoli di De-Laurentiis, anche per il motivo principale per il quale si è concretizzato, superando di gran lunga anche quello di Higuaín. Magari in quelle famose parole del Presidente a Madrid c’era anche il fuoco di una cessione malvoluta del bergamasco, chissà. Peccato, davvero peccato.
–
RIPRODUZIONE RISERVATA. Ne è consentito l’uso previa citazione corretta della fonte e dell’autore.
Un addio che fa male, Gabbiadini diventerà l’errore più grande del Napoli
di
Pubblicato il