Dopo Koulibaly ieri è toccato a un giocatore di colore dello Sparta Praga. Non solo in campionato ma anche in Europa League. A dire il vero non sarebbe la prima volta che i tifosi della Lazio si siano lasciati andare a manifestazioni di intolleranza razziale, a livello internazionale. Ieri è stato solo un altro triste episodio di razzismo che ha visto nel ruolo di vittima il calciatore di colore dello Sparta Praga Costa.
La cosa non proprio chiara è quale tifoseria si sia resa davvero colpevole degli ululati razzisti, indirizzati anche al laziale Keita. Infatti secondo l’Uefa, a fare gli ululati razzisti sembra siano stati i tifosi polacchi del Wisla Cracovia e quelli Bulgari del Levski Sofia che, non si sa come, sono entarti nello stesso settore occupato dai tifosi della Lazio.
In attesa di leggere il referto dell’arbitro Mallenco, che su invito del calciatore dello Sparta Praga si è visto costretto a sospendere la partita per alcuni minuti, in casa Lazio si valutano le possibili conseguenze. Il club biancoceleste rischia una semplice ammenda ma anche di dover giocare una o più gare a porte chiuse, considerando anche che la tifoseria laziale è recidiva in campo internazionale.