Aleksander Ceferin, presidente della UEFA, ha parlato nel corso della maratona “Sport Lab”, evento digitale organizzato dal Corriere dello Sport.
Il numero uno della Federazione si è detto fiducioso di concludere la stagione, nonostante l’emergenza Coronavirus: ““Siamo sempre ottimisti, altrimenti ad agosto non avremmo potuto concludere la Champions maschile, quella femminile, l’Europa League e la Youth League. Le scelte che abbiamo fatto a marzo spostando le competizioni si sono rivelate giuste. Una nuova emergenza? Sono sicuro che non si ripeterà. L’unico interrogativo che ci stiamo ponendo è se gareggeremo in presenza di spettatori. Il nostro protocollo funziona. Avere 13 calciatori a disposizione per una partita è un numero molto stretto, è vero, ma i problemi sono altri: gli stadi vuoti, la quarantena, i test praticamente ogni giorno. L’alternativa è chiudere tutto, ma il mondo non si può fermare.
Playoff in Italia? La decisione spetta a ciascuna lega, ma il modello utilizzato per Champions ed Europa League non credo sia utilizzabile nei campionati. Non è giusto gareggiare tutto l’anno per il vertice e poi essere eliminati perdendo solo un incontro. Super Champions? Penso che si tratti di un’invenzione italiana, non è una nostra proposta. Sarebbe uno dei progetti più noiosi al mondo. Ne parlano due o tre club che pensano di meritare di vincere più di altri ma che in realtà vincono poco. Non è una discussione seria, questa decisione ucciderebbe il calcio. Sono fortemente contrario.
Sono preoccupato per la situazione finanziaria. Abbiamo annunciato dei fondi per sostenere i club: normalmente vengono usati per le infrastrutture, ma stavolta possono spenderli come vogliono. Posticipando l’Europeo come Uefa abbiamo perso tra i 100 e i 200 milioni. Fair play finanziario? Il calcio europeo ha recuperato le perdite grazie a questo strumento, ma naturalmente dobbiamo riformare il sistema perché i tempi cambiano. Il VAR? La mia idea è che venga usato per le situazioni più chiare e ovvie. In alcune leghe viene fermato il gioco per troppi minuti, questo non è positivo per il calcio. Per me ci sono seri dubbi su come viene interpretato il fallo di mano, sul fuorigioco di uno o due centimetri e sul portiere che durante il calcio di rigore viene sanzionato se oltrepassa la linea di porta di pochi centimetri”.