“Oddio chi parla? Oddio chi è? Chi?? Ciro??? Dove??”.
A seguito di questa espressione la memoria di tutti si è inevitabilmente fiondata all’ 8 gennaio del 1990, data in cui all’attrice Sandra Milo viene somministrato uno scherzo in diretta Tv di discutibile gusto. Errato.
Volente o nolente la memoria dovrà piroettare altrove.
La data corretta è il 29 maggio del 2014. Al telefono, questa volta, ci sono Torino e Borussia Dortmund. Il Club tedesco, dopo una breve trattativa, si è aggiudicato le prestazioni sportive dell’attaccante nativo di Torre Annunziata.
I contatti tra le due società sono andati avanti per qualche settimana ma qualche ora fa sembra le parti si siano accordate: Ciro Immobile, in comproprietà tra Torino e Juventus, sarà riscattato dai bianconeri e poi girato al Borussia in cambio di 20 milioni di euro. Al calciatore dovrebbero andare circa 2,5 milioni di euro a stagione più bonus.
Il calcio italiano perde un altro pezzo pregiato. Ciò che sorprende maggiormente non è il trasferimento in sé, quanto le cifre (non propriamente insostenibili) e soprattutto la rapidità con cui si è concluso l’affare.
Il tifoso napoletano ha il palato fine che lo spinge a pretendere sempre più e sempre meglio per la propria squadra del cuore, ma non può e non deve essere miope: al cospetto di un calcio italiano che regredisce sempre più, il trend del club partenopeo è diametralmente opposto.
Chi dice che una cosa è impossibile non dovrebbe disturbare chi sta cercando di farla.