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A tutta tattica: Udinese-Napoli

Contro il Napoli di Sarri sarà  la prima di Oddo sulla panchina dell’Udinese, così come gli capitò a Pescara.

 

 

Sarri e Oddo, due amici, due colleghi che si rispettano se è vero che lo stesso Sarri suggerì ad un Palermo in rivoluzione proprio Oddo come allenatore. Ed il Napoli è nel destino dell’ex terzino della Lazio: innanzitutto ci ha giocato, poi la prima partita in Serie A della sua non felicissima avventura a Pescara fu proprio contro gli azzurri, così come succederà domani all’esordio sulla panchina dell’Udinese. Alla guida degli abruzzesi risucì a creare non pochi grattacapi agli azzurri, costringendo il Napoli ad un pareggio nel secondo tempo. Ora, i pochi allenamenti avuti a disposizione sono stati eseguiti lontano da telecamere e tifosi, per evitare distrazioni.

Per quanto riguarda gli azzurri la sfida è di quelle da non sottovalutare e la concentrazione dovrà essere massima per evitare distrazioni dalla Champions o dalla sfida del prossimo venerdì contro la Juventus. Con Mario Rui che ha accusato un leggero infortunio in allenamento, dovrebbe essere confermato Maggio a destra con Hysaj a sinistra. Per il resto, nessuna novità di formazione per Sarri che con ogni probabilità non rinuncerà ai titolarissimi. Così come non si staccherà dal proprio gioco, anche se ci sarà sicuramente da rivedere l’approccio alla gara, ultimamente sempre poco incisivo, che costringe il Napoli a recuperare terreno ed accelerare nel secondo tempo.

Come detto, Oddo non ha permesso intrusioni durante i suoi primi allenamenti bianconeri, non resta quindi che affidarsi a quanto visto nelle precedenti esperienze. Il gioco di Oddo parte da una difesa a 4, molto larga in fase di possesso, che tente a fornire ai difensori sempre una soluzione di passaggio. Spesso è il metodista del centracampo a 3 a prendersi la briga di impostare, il pivot davanti alla difesa, che arretra quasi fino alla linea dei difensori. A questo punto, per gli amanti dei numeri, si può parlare di 4-3-3, 4-3-2-1, 4-3-1-2, la formula più corretta però sembra essere quella che le esclude tutte: 4-1-fantasia. Più che una vera aderenza ad un modluo infatti, le squadre di Oddo sembrano rispondere ad un’idea di gioco spregiudicatamente offensiva, fondata sulla totale mancanza di punti riferimento per gli avversari grazie al conitnuo movimento degli interpreti. A partire proprio dai due centrocampisti dell’ideale linea a tre, le due mezzali, che iniziano a creare le spaziature per consentire le sovrapposizioni dei terzini sulle fasce e le verticalizzazioni rapide. In fase di non possesso invece, importante sarà il compito del trequartista (probabilmente De Paul, se sarà 4-3-1-2), che dovrà portare il pressing e la marcatura ad uomo su Jorginho, impedendogli di ragionare e obbligando il Napoli a far partire l’azione dai lanci della difesa.

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