Analizziamo come Sarri e Mihajlovic potrebbero affrontare la partita.
Una vittoria per il riscatto, una vittoria per la conferma. Napoli e Torino si sfidano in una partita che vuol dire molto, moltissimo in questa Serie A. Gli azzurri vengono dalle due sconfitte contro Juventus e Feyenoord, la perdita del primo posto in classifica e l’eliminazione dalla Champions e i segnali di ripresa non sono bastati per portare a casa più di un pareggio contro la Fiorentina. Il Torino invece tra campionato e coppe non perde da nove partite e l’ultima vittoria contro la Lazio, polemiche a parte, ha ridato linfa e grinta agli uomini di Mihajlovic. Sarri dovrebbe schierare la formazione tipo, con Reina tra i pali; Mario Rui, Raul Albiol, Koulibaly e Hysaj in difesa; Jorginho, Hamsik e Allan in mediana; in attacco Mertens e Callejon affiancati dal rientrante Insigne (o da Zielinski, nel caso in cui il nuemro 24 non fosse ritenuto pronto dal tecnico). Mihajolovic non ha a disposizione Ansaldi, quindi in difesa, davanti a Sirigu, ci dovrebbero essere De Silversti, N’Koulou, Burdisso e Molinaro (favorito su Barreca); di fronte a loro, Aquah (o Valdifiori), Baselli e Rincon; in attacco Belotti, Iago Falque ed uno tra Ljajic e Berenguer, con quest’utlimo (vecchia fiamma del Napoli) favorito dopo la buona prestazione con gol contro la Lazio.
Il Napoli dovrà ritrovare brillantezza e rapidità di gioco, cercando di sfuggire al pressing avversario con un giropalla veloce e preciso, senza lasciarsi incartare da eventuali “chiuse” del Toro in difesa, creando alternative di gioco e verticalizzado in modo rapido. Riuscire a portare Jorginho fuori dai blocchi sarà fondamentale per smistare palloni e permettere agli esterni di lasciare spazi ai terzini e di creare così superiorità numerica in attacco. A tal proposito, la presenza di Insigne potrebbe essere determinante dato che senza il numero 24 è venuto a mancare in queste ultime partite il vero regista offensivo della squadra.
Il Torino invece dovrà prendere spunto da quanto visto fare ad altri nelle ultime partite di Serie A. Linee strette e compatte per intasare gli spazi di gioco, a tale scopo la presenza di Aquah sembra favorita su quella di Valdifiori, in quanto il ghanese garantisce più dinamicità in fase di copertura e velocità in caso di contropiede, nonostante un piede meno educato rispetto al compagno che può lanciare la velocità degli attaccanti con lanci precisi. Il Toro dovrà costringere il Napoli a giocare sugli esterni intasando le linee centrali, così da forzare ai cross gli azzurri che peccano di peso in area di rigore. Altro fattore determinante sarà l’impedire il gioco ai registi, Jorginho, Hamsik e Insigne, costringendo in questo modo i difensori, in particolare Koulibaly, ad impostare. Dopo aver costretto quindi il Napoli a giocare con un registro differente rispetto a quello cui è abituato, l’arma fondamentale con cui colpire sarà il contropiede, affidato a Iago Falque e Berenguer (più rapido di Ljajic), con Belotti a fornire sponde o a finalizzare il gioco.