Sarri batte Fonseca, ripercorriamo le scelte tattiche che hanno deciso l’incontro del San Paolo.
Il Napoli batte lo Shakhtar e si guadagna la possibilità di sperare ancora nella qualificazione agli ottavi di Champions League. Il 3-0 ottenuto in un San Paolo semideserto è maturato tutto in un secondo tempo da grande squadra europea, ma a cui fa da contraltare una prima frazione di gioco in cui gli azzurri sono stati costantemente sotto lo scacco degli ucraini. Sarri schiera in campo Maggio e Chiriches come novità in difesa assieme ad Albiol ed Hysaj davanti a Reina, centrocampo da Champions con Diawara e Zielinski assieme ad Hamsik ed il terzetto titolare in attacco: Callejon, Mertens ed Insigne, acciaccato dopo la partita contro il Milan. Fonseca risponde con il suo 4-2-3-1, come previsto alla vigilia.
I primi 45′ sono da film horror per i tifosi azzurri. Il Napoli non riesce a giocare, subendo le iniziative dello Shakhtar. Il possesso palla azzurro è lento e l’azione non trova sbocchi grazie al pressing degli avversari ed una grande densità a centrocampo. Lo Shakhtar si difende basso e copre bene tutto il campo schierandosi a cinque in fase difensiva per poi ripartire veloce, mettendo in difficoltà i centrocampisti del Napoli (Diawara su tutti) grazie alla grande tecnica ed alle qualità di palleggio in velocità dei giocatori brasiliani a disposizione di Fonseca. Napoli distante dai propri standard, così come distanti sono i reparti tra di loro ed il primo tempo si chiude 0-0.
Nella ripresa il Napoli cresce, come intensità del pressing e come ritmo di gioco, ma per sbloccare il risultato ci vuole la giocata del singolo: Insigne al 56’si inventa il capolavoro, dribbla due uomini e da 30 metri scarica un destro all’incrocio dei pali, un arcobaleno che fa trovare al Napoli il tesoro di un gioco ritrovato. E infatti dopo il gol di Insigne, Sarri imbastisce il suo capolavoro tattico: dentro Allan, fuori Insigne, Zielinski spostato sulla sinistra al posto del folletto napoletano che così può far riposare un fisico acciaccato dopo le botte prese contro il Milan. Allan dà dinamismo ed energia, mentre Zielinksi in coppia con Mertens devasta la difesa ucraina e all’81’ è proprio il polacco a mettere dentro il gol del 2-0 su assist proprio dell’attaccante belga che avrà il suo momento di gloria due minuti dopo, mettendo in rete di testa il pallone deviato da Albiol e respinto da Pyatov. Nel finale c’è tempo anche per Mario Rui che si va a mettere come ala sinistra al posto di Zielinski e regala un tunnel di tacco, quasi a dare un segnale a chi ancora non crede nel portoghese come alternativa a Ghoulam.