Analizziamo come potrebbe andare la partita tra gli azzurri e i clivensi.
Le partite tra Napoli e Chievo Verona hanno sempre offerto tanti spunti di riflessione, in particolare negli ultimi anni. Il Napoli viene dalla sconfitta contro il Manchester City (4-2 al San Paolo) mentre il Chievo da quella (con lo stesso punteggio) contro la Sampdoria. Parola d’ordine, quindi, invertire la tendenza e farlo subito. Entrambe le squadre, tra le altre cose, sanno di aver condotto una partita la meglio delle proprie possibilità e di non aver meritato una sconfitta, tanto più con un divario tanto alto.
Gli azzurri dovranno far fronte all’assenza di Ghoulam, infortunato nella gara contro il City e, probabilmente, fuori fino alla fine della stagione. Al suo posto Sarri dovrebbe rispolverare Maggio (da invertire con Hysaj), tenendo poi il resto della difesa titolare. Così come invariato dovrebbe risultare l’attacco. Unico reparto interessato da possibili cambi sarà il centrocampo. Mentre pare sicura la presenza di Hamsik, variabili da valutare sono quelle che ruotano attorno a chi dovrà affiancare il capitano del Napoli. Salgono le quotazioni di Diawara e Zielinski e proprio nell’eventuale presenza dei due giovani centrocampisti che si può valutare la diversità (se con Sarri si può mai usare questo termine) tattica di questa partita: con Diawara e Zielinski si avrà un centrocampo più fisico e più dinamico non solo in fase difensiva (dove Allan resta insuperabile), ma soprattutto in fase offensiva, laddove il Chievo trova difficoltà (8 gol subiti nelle ultime due partite).
Maran invece ritroverà in squadra Gamberini in difesa ed Hetemaj a centrocampo. Davanti a Sorrentino così dovrebbero trovarsi, nel 4-3-2-1, Gobbi, Gamberini (o Tomovic), Danielli e Gobbi. Il centrocampo a tre potrebbe essere composto dal rientrante Hetemaj, Radovanovic e Castro. In attacco Inglese (futuro attaccante del Napoli) davanti a Birsa e Garritano. Che mosse può aver pensato Maran per ingabbiare il Napoli e tentare di portare via punti alla capolista? Dando quasi per scontato il pressing alto ed il tentare di mantenere una sorta di parità numerica sulle fasce, il modulo in fase di possesso può passare facilmente ad un 4-2-3-1 con l’avanzata di Castro sulla linea dei centrocampisti, cercando in questo modo di avere un uomo in più nello sviluppo del contropiede e della manovra offensiva. Questo porterebbe un centrocampista a turno tra Hamsik e Zielinski ad un abbassamento continuo in fase di marcatura, limitando i giocatori del Napoli ad un lavoro difensivo sfiancante.