Più che mai una partita a scacchi, quella tra Gasperini e Sarri. Andiamo ad analizzarla insieme.
3 vittorie negli utlimi 4 scontri, questo lo score dell’Atalanta contro il Napoli. La squadra di Gasperini si è meritata sul campo la reputazione di vera “anti-Napoli” del campionato. Ancora fresche sono nelle memorie le immagini della vittoria nerazzurra in Coppa Italia, che ha riportato gli orobici alle semifinali di Coppa Italia dopo 22 anni. E grande protagonista l’Atalanta è stata della stagione attuale di Europa League, competizione nella quale potrebbe anche ritrovare il Napoli, retrocesso dalla Champions. Dall’altra parte però, gli azzurri non perdono da 23 trasferte ed il Napoli è la squadra che ha segnato di più (42 gol) nelle sfide delle 12.30, con Mertens re del gol con 8 centri nel lunch time, e che ha quindi un’ottima possibilità di riprendersi dopo oltre due mesi di digiuno.
L’Atalanta giocherà con il 3-4-1-2 che ha messo in crisi il sistema tattico di Sarri (dietro 3-4 nelle sfide con Gasperini). In porta ci sarà Berisha; in difesa Toloi (in vantaggio su Palomino), Caldara e Masiello; centrocampo privo di De Roon, squalificato, quindi con Hateboer e Spinazzola sugli estarni, Freuler in coppia al centro con Cristante, che arretrerà la sua posizione lasciando spazio, dietro alle punte, a Ilicic; in attacco, Gomez e Cornelius (favorito su Petagna). La squadra di casa sfrutterà le stesse armi che le hanno consentito fino ad ora di imbrigliare la macchina quasi prefetta di Sarri: pressione costante, ritmi altissimi, superiorità numerica sulle fasce, marcature studiate. Costante in fase di non possesso sarà l’attacco del trequartista al regista del Napoli che sarà quindi costretto a iniziare l’azione dalla difesa, su cui invece convergeranno gli attaccanti. Con il Napoli in attacco, poi, i centrocampisti laterali fungono da terzini, in grado di contenere gli esterni azzurri, mentre i centrali di difesa coprono gli inserimenti dei mezzali e della punta. Un sistema che si muove costantemente, rapido, che in fase di possesso fa riversare in attacco gli esterni di centrocampo, che impegnano i terzini del Napoli e che fa giocare molto larghi Gomez ed il compagno di reparto, per sfidare nell’uno contro uno in velocità i centrali azzurri. La presenza costante, in fase difensiva e offensiva, di tre elementi consentirà un continuo collegamento tra difesa-centrocampo- attacco senza bisogno di ricorre a lanci lunghi, favorendo le coperture preventive e le ripartenze palla a terra.
Dal canto suo, Sarri, potrà sfruttare le armi che gli hann consentito di essere in testa alla classifica fino ad ora, conquistando 51 punti su 60 disponibili e vincendo (come detto) 23 delle utlime trasferte, siano state esse al lunch time o meno. Di certo in porta ci sarà Reina; difesa a 4 con Hysaj, Albiol, Koulibaly e Mario Rui; terzetto di centrocampo che vede l’unico dubbio nella presenza o meno di Hamsik assieme ad Allan e Jorginho, se il capitano non dovesse farcela, al suo posto è pronto Zielinski; tridente titolare con Insigne, Mertens e Callejon. La convinzione nei propri mezzi e nel proprio sistema di gioco dovrà necessariamente essere accompagnata dalla voglia di lottare costantemente su ogni pallone, con la stessa intensità degli avversari, soprattutto sulle seconde palle. Altirmenti il gioco sarà costretto a impantanarsi in uno stantio possesso palla alla ricerca di spazi che si potranno trovare, a quel punto, solo grazie alle giocate individuali, affidandosi all’estro degli uomini d’attacco e agli inserimenti dei centrocampisti. Attenzione massima in difesa, nel mantenere le spaziature per evitare le sovrapposizioni degli esterni nerazzurri e non farsi sorprendere nell’uno contro uno dalle punte sui centrali di divesa. Fondamentale sarà lo spirito di sacrificio collettivo nell’accettare una gara dai ritmi altissimi per tutti i 90 minuti.