Il presidente dell’Aia Alfredo Trentalange è intervenuto a la Politica nel Pallone, trasmissione di Gr Parlamento condotta da Emilio Mancuso, per commentare gli episodi dell’ultimo weekend calcistico dal punto di vista arbitrale.
Sulla rete annullata a Kessie:
“Bisogna vedere anche lì se il giocatore ha impattato sull’avversario e da quello che ho visto impatta. Qui non si tratta di ammettere o non ammettere errori ma di spiegare, con criteri e protocolli che non sempre sono condivisi. Tutte le volte che ci sono margini di interpretativi, ci sono margini di discussione. A me piacerebbe che l’argomento fosse condiviso con Uefa e Fifa, di cui noi seguiamo le direttive.”
Arbitri che parlano a fine gara? “Ne abbiamo parlato, resta un mio sogno che penso sia realizzabile soprattutto se ci sarà più cultura e reciprocità. A fine gara vedo purtroppo ancora certe dichiarazioni sopra le righe. Gli arbitri o l’associazione più che a giustificare sono disponibili a spiegare il perché certe decisioni, ed è una cosa molto diversa – ha proseguito -. Siamo in avvicinamento, ma mentre facciamo dei passi avanti poi sento dichiarazioni che possono ferire. Spero che questi tempi arrivino velocemente. Deve esserci un ambiente rispettoso sotto tutti i punti di vista, deve crescere tutto il sistema, ha aggiunto Trentalange. La Var è come l’arbitro uno strumento di giustizia e di pace, perchè evita l’errore clamoroso che potrebbe condizionare il risultato. Ma la Var è anche uno strumento relativamente giovane e ha bisogno di tempo, di messa a punto – ha proseguito -. L’arbitro non ha piacere di avere tanti spazi interpretativi o continui cambiamenti. Per l’arbitro oggettivizzare tutto va benissimo ed è contento che ci sia la Var proprio per questo. Più c’è spazio interpretativo, più è difficile arbitrare e il continuo cambio di regole non aiuta.
A noi piacerebbe avere un canale di comunicazione per dare delle chiavi di lettura tecnica, e ci stiamo arrivando, ma serve anche il clima giusto perchè a caldo si dicono delle cose un po’ sopra le righe, sconvenienti. Dal nostro punto di vista finora in questa prima metà di stagione il bilancio è positivo ma senza esaltarci perché siamo solo a metà. Impatto positivo soprattutto se considero l’impiego di molti giovani. Rocchi sta facendo un lavoro formidabile. Mi è piaciuto l’inserimento nel gruppo degli arbitri più giovani, per me è un fattore formidabile perché se riusciamo a fare squadra. A fare da contraltare ci sono la crisi di vocazione e le violenze”.