Alfredo Trentalange è stato eletto presidente dell’AIA (associazione italiana arbitri). Scopriamo insieme chi è questo personaggio.
Alfredo Trentalange ha spodestato Nicchi dopo 4 mandati di fila come presidente dell’AIA.
L’ex arbitro di Torino ha fatto della duttilità lavorativa uno stile di vita: arbitro, appunto, ma anche ex docente di relgione ed educazione civica e giornalista. Il piemontese è stato infatti iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 1998 al 2012.
Per anni è stato componente della Commissione arbitrale della Fifa, precisamente dal 2012 al 2016. Prima ancora persino consulente del Comitato per l’organizzazione dei XX Giochi Olimpici invernali Torino 2006.
Impegnato anche molto nel sociale, è stato cofondatore e socio onorario dal 2001 al 2019 dell’associazione di volontariato A.G.A.P.E. che si occupa e sostiene le persone con disagio psichico.
Ma come ha intenzione di rivoluzionare il sistema arbitrale dopo l’era Nicchi? Questi i principali punti:
- Limitare il numero di mandati per gli incarichi direttivi nazionali: 2 mandati non derogabili per il presidente dell’AIA.
- Reclutamento e comunicazione: rivoluzione nella comunicazione social e nell’impostazione dei sito AIA.
- Apertura mediatica – Che potrebbe permettere agli arbitri di parlare nel post partita e comunicare attraverso i social.
- Reperire risorse da destinare all’attività di formazione.
Nel suo programma c’è anche un riferimento alla voglia di contrastare gli episodi di violenza che coinvolgono gli arbitri nei settori giovanili.
Curiosità – Il Trentalange eroe
Durante la partita tra Bari e Reggina del campionato di Serie B 2001/2002 si accorse delle condizioni critiche di Jorge Vargas e lo salvò da un arresto cardiaco dopo una forte pallonata sul naso e la conseguente perdita di sensi, convincendolo a lasciare il campo.