Giovanni Trapattoni, allenatore tra i più decorati d’Italia, ha parlato del Napoli e di sarri in un’intervista rilasciata al quotidiano torinese “La Stampa”:
“Dopo sei anni di dominio Juve c’è un’aria nuova e fa bene al campionato e all’immagine del nostro calcio. Napoli, Roma, Lazio e Inter possono puntare molto in alto. Per la Juve parla la storia. L’obbligo di vincere che hai quando lavori per quella società, quando vesti quella maglia. Quasi fosse per i giocatori una coercizione.
Il Napoli, però è una novità, ha dei momenti di grande calcio. Sarri è stato molto bravo a convincere la squadra a stare con lui, i giocatori hanno creduto nella sua idea di calcio. Il Napoli mi incuriosisce. Mi ha sempre incuriosito. Fin da quando Ferlaino mi faceva la corte e mi diceva “Trapattoni metta la cifra e chiudiamo”. Ma io stavo bene dove vincevo, a Torino e poi a Milano. Ma quel tarlo è rimasto.
Sarri è un saggio anche nel sapere che la città esige molto. E allora non me ne vogliano Juve o Inter, ma Napoli merita lo scudetto. Mi rivedo in lui come carattere. Mi piace come allena e come parla. Mi piacerebbe allenare uno scugnizzaccio come Insigne, è il mio preferito. E poi mi piace Belotti. Tecnicamente non è un campione ma nei sedici metri si fa sentire. Adesso le dico una cosa, a me ricorda Paolo Rossi. Fisicamente sono molto diversi, Paolo sembrava una gatta morta come Belotti ma lui in area non perdonava”.