Lorenzo Tonelli, difensore della Sampdoria, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Secolo XIX, in cui ha parlato anche della sua avventura al Napoli.
“La mia carriera è sempre stata caratterizzata da alti-alti e bassi-bassi, ma veramente molto bassi. In passato o anche pensato di non continuare più perché ero mentalmente a pezzi dopo alcune situazioni prettamente calcistiche. In quell’agosto pativo per una condizione fisica che non mi lasciava esprimere al 100%. Ma proprio lì ho capito che se ti fai abbattere dagli eventi, ti lasci andare al destino. Se lotti ti poni degli obiettivi, sei tu che lo crei”.
Negli ultimi due anni quante volte ha sentito dire ‘Che fine ha fatto Tonelli’? “Tante. Avevo dentro in rammarico di essere arrivato in un top club e di non avere la possibilità di esprimermi per problemi fisici”.
La Samp come rinascita o ripresa di un percorso? “Dal punto di vista della gestione fisica qui mi sono sentito rinascere perché ho possibilità di individualizzare molto e mi permette di arrivare quasi al massimo alla partita. Che è poi quello che conta. Da dicembre sono tornato a essere calciatore. Anche grazie a esercizi specifici che facevo in più ho iniziato a ingranare”.
119 presenze con Sarri e 28 con Giampaolo. “La linea mi ha cambiato la vita. Tutto quello che sono diventato lo devo a questo modo di giocare. E’ grazie a Sarri che ho appreso i concetti e grazie a Giampaolo che ho ritrovato consapevolezza in me stesso”.
Potrebbe fare l’allenatore. “Con due maestri così sono avvantaggiato”.