Rassegna Stampa

Tommasi: “Per la proroga dei contratti serve anche l’accordo tra calciatore e società”

tommasi aic

Il presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi, in un’intervista che è possibile leggere in versione integrale sulla “Gazzetta dello Sport” oggi in edicola, ha parlato della possibile ripartenza del campionato.

Questi alcuni passaggi delle dichiarazioni di Tommasi.

“Non troviamo un senso, non sulla ripresa della stagione, ma della possibilità per i giocatori di allenarsi individualmente in strutture dove sono controllati. Parliamo di salute degli atleti, questa norma rischia di produrre un aggravamento e non il contenimento del rischio.

Per il calciatore il ritorno alla giusta forma atletica dopo questo stop obbligato è un passaggio necessario e utile anche ad evitare infortuni e per essere pronti per iniziare il 18 maggio gli allenamenti di gruppo.

Questo lungo stop per un calciatore pesa tanto. Una cosa è allenarsi in spazi ristretti, su terreni duri, e un’altra in spazi ampi su campi in erba. A lungo andare l’allenamento in spazi ristretti può addirittura essere negativo per la muscolatura. Ci sarà bisogno di un mese per riportare gli atleti a uno stato di forma consono.

Se anche non si dovesse tornare a giocare per un calciatore allenarsi è importante per il mantenimento. A
livello individuale il rischio di contagio non c’è.

La positività di un calciatore è un tema centrale. Ci si ferma? Viene isolato, si fanno i test agli altri e si prosegue? Il protocollo che è stato preparato prevedeva una serie di casistiche, però sembra che presenti delle criticità e vada rivisto. In ogni caso deve essere tutto molto chiaro su cosa fare se si riprende: test, tamponi, spazi, viaggi, trasferte, lavoro di gruppo.

Per quanto riguarda gli emolumenti molte società hanno trovato gli accordi con i giocatori. All’Aic preoccupano
da questo punto di vista più le serie inferiori della serie A, perché gli stipendi sono completamente differenti. I giocatori hanno già dimostrato disponibilità a fare dei sacrifici con rinunce o dilazionamenti sulla stagione prossima. In A in media c’è la rinuncia a una mensilità. Nelle serie inferiori ne chiedono di più nonostante stipendi inferiori. Sarebbe importante sapere quali sono le perdite reali dei club e del sistema: perché le rinunce devono essere parametrate..

La proroga di prestiti e contratti non è ancora stata affrontata: serve un’autorizzazione della Fifa e poi l’accordo tra società e atleta. 

Ripartire subito significherebbe giocare ininterrottamente per 14 mesi con 2-3 gare a settimana: uno stress insostenibile. Quindi se si finisce questa stagione c’è bisogno di una pausa e di una nuova preparazione.

Cosa accadrebbe in caso di stop definitivo? Le regole vanno decise prima stabilendo come finirebbe il campionato”.

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