Victor Osimhen, a 22 anni, vuole trascinare il Napoli in Champions League. La voglia e il carattere di un talento ancora acerbo.
Se ne sono dette tante su Victor Osimhen ed ancora tante se ne diranno.
Che il ragazzo sia acerbo, che abbia ancora limiti evidenti è vero quanto il fatto che siano evidenti anche le sue potenzialità e qualità fisiche. Perché una cosa, al di là dei discorsi tecnici, degli stop sbagliati, della difficoltà a tenere il pallone tra i piedi, dei tiri finiti in curva, è innegabile: al ragazzo non mancano gli attributi ed una furia cieca nell’inseguire il proprio destino.
Una forza che gli ha permesso di uscire da un contesto difficile, sopravvivendo alla povertà, alla miseria, fino a far parlare di sé nel calcio che conta.
Una forza che gli ha permesso di resistere ai continui tentativi della sfortuna, tra infortunio alla spalla, trauma cranico, covid e chi più ne ha più ne metta. La sfiga ci vede benissimo, questo si sa, ma Victor è ancora lì, dimostrando che le sue gambe forti e veloci riescono a seminare anche un’agguerrita inseguitrice portatrice di sventura.
La forza di chi ci mette la faccia, come quando ha pubblicamente zittito che si era permesso di parlare al posto suo. Di chi ci mette il fisico, prendendo botte ovunque, come nell’ultima gara contro la Juventus, dove si è permesso anche “il lusso” di farsi quasi azzoppare da Chiellini dando al Napoli, grazie al rigore realizzato da Insigne, qualche minuto di follia e speranza allo Stadium.
E’ forte Osimhen.
Forse non ancora quando dovrebbe da un punto di vista tecnico (e a 22 anni, si potrebbe anche pensare che la sua crescita non si sia affatto arrestata, anzi). Ma sicuramente sotto tanti altri punti di vista. Come l’essere in grado di non pensare al cattivo giudizio di un esperto del settore, o al peso da 70 milioni sulle spalle, o ad una stagione costellata da infortuni. Per affrontare a testa alta la panchina, salvo poi entrare con la voglia di spaccare il mondo, facendo a sportellate contro i giganti delle difese avversarie, correndo negli spazi, seminando il terrore falcata dopo falcata.
E’ forte Osimhen.
Nella testa. Nelle gambe. Nel cuore.
E questo, a volte, fa tutta la differenza del mondo.