Juventus-Napoli è già storia, non per il risultato sportivo che non c’è stato, ma per quanto successo tutt’attorno.
Ecco la ricostruzione ad opera di Antonio Giordano del Corriere dello Sport:
“La ricostruzione di questo week-end in cui Juventus e Napoli esce dal rettangolo di gioco comincia sabato 3 ottobre, intorno alle sette della sera, quando le ASL costringono De Laurentiis a fermare i rulli dei motori del charter che è già pronto sulla pista di Capodichino: Zielinski (con Giandomenico Costi, braccio destro di Cristiano Giuntoli) è risultato positivo al venerdì pomeriggio, Adl ha già contattato Andrea Agnelli per tentare di trovare una soluzione ragionevole che soffochi qualsiasi pericolo di contagi, i tamponi hanno appena bloccato pure Elmas e la super-sfida esce di scena, portandosi appresso le paure legittime per i contatti della domenica precedente con il Genoa.
Si racconta, ora, di vertici ministeriali e di telefonate, di possibili alternative anche immediate, come un posticipo al lunedì sera e dopo aver eseguito (ovviamente) ulteriori esami sul Napoli, di ipotesi stroncate per l’intasamento di un calendario internazionale che non concedeva alcuna scappatoia.
Andrea Castaldo è avvocato ma anche Professore Ordinario di Diritto Penale all’Università di Salerno e per il << Quotidiano Giuridico >> ha ripercorso le tappe di una vicenda che sta per essere ora affrontata dal Giudice Sportivo, attraverso la ricostruzione degli accadimenti e concludendo che << la SSC Napoli era destinataria di un provvedimento richiamante una legge dello Stato -com’era spiegato tempestivamente nella nota del 3 ottobre 2020 a firma del Vice Capo di Gabinetto della Regione Campania, l’avvocato Almerina Bove – e che la SSC Napoli ha agito correttamente, sacrificando l’interesse sportivo (del resto, non irrimediabilmente compromesso, ma al più ritardato), preferendo al tutela del diritto alla salute e il primato della legge, così dando prova di apprezzabile senso etico >>”.