A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Antonio Tempestilli, ex difensore Roma:
“All’epoca c’era Maradona al Napoli e con lui era dura e non c’era solo lui: Alemao, Careca, Giordano. Come lo contrastavamo? C’era poco da fare con Diego, dovevi provare ad anticiparlo e di non farlo girare, ma era impossibile. Io l’ho marcato a uomo e nonostante prendesse tanti colpi non si lamentava mai. Era bello giocare contro di lui ed a Napoli. Il derby del Sud era uno spettacolo, c’ere il gemellaggio, c’erano gli sfottò. Spero che al più presto possa ricomporsi questa frattura che è nata per poter rivedere le squadre in trasferta.
Roma-Napoli? Mourinho cercherà di dare il 100%, è uno che riesce a trasmettere carica ed è evidente che l’assenza di Dybala è molto importante, ma è anche vero che ci sono giocatori altrettanto importanti che possono fare la differenza.
Se Dybala è determinante per la lotta scudetto? Lui può risolvere una partita anche in circostanze poco favorevoli e sono quelli i momenti fondamentali per un cammino importante, ancor più se la squadra non sta giocando bene. Zaniolo? Sta attraversando un periodo particolare. Nel momento in cui capirà che non deve eccedere, probabilmente si sbloccherà. Ha un potenziale enorme, va solo supportato. Sono stato 7 anni come giocatore, ma poi in totale tra allenatore e dirigente sono stati 33.
Come preparerà Mourinho la partita? Bisogna capire in che condizioni arrivano tutti, non penso che farà qualcosa di speciale, penso sarà una partita aperta. C’è da dire che il Napoli ha diverse partite impegnative dopo la Roma e non sarà facile.
Gabbia su Lobotka? L’ha fatto anche a Genova e Lobotka avrà un’attenzione particolare su di lui perché importante. Come marcare Kvara? È un giocatore che ha tanta forza, ha passo, è imprevedibile. Va fatta molta attenzione, quando sta bene e ti punta è difficile da fermare.
Un ricordo del derby del Sud? Quando venimmo a giocare a Napoli impiegammo 25 minuti per entrare nel sottopassaggio perché eravamo accerchiati, nonostante le autorità che ci scortavano al campo. Napoli è una piazza stupenda dove c’è una passione straordinaria. Sono stato vicino ad approdare a Napoli, mi voleva Ottavio Bianchi, ma poi ho fatto una scelta di vita e sono tornato a Roma”.