In un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, il presidente federale Carlo Tavecchio ha parlato di Donnarumma e dell’Under 21.
“Certe cifre percepite dagli agenti suonano come un’offesa”, così tuona il presidente della FIGC, Carlo Tavecchio, all’interno di un’intervista su La Gazzetta dello Sport, parlando probabilmente della vicenda Donnarumma, dei milioni rifiutati dal portiere dell’Under 21 al Milan e delle percentuali cui è legato (basti vedere l’affare Pogba-Manchester United) il suo agente, Mino Raiola. “Ho deciso di implementare la Commissione procuratori con nostri avvocati, per vedere di trovare qualcosa di nuovo su quel versante. Parliamo di situazioni anacronistiche nel nostro paese e dobbiamo capire se va bene o no”.
Questo il pensiero di Tavecchio, che prende posizione forte contro i procuratori e le loro commissioni che, spesso, portano a lievitare i prezzi dei cartellini e degli ingaggi dei giocatori, innescando un effetto domino che può portare un ragazzo di 18 anni a venire contestato dai propri tifosi per un mancato rinnovo. Proprio su Donnarumma infatti Tavecchio si è espresso: “Siamo rimasti fuori da faccende poco edificanti in un paese con una situazione economica drammatica. Ho saputo che ha chiuso i suoi profili social. Io gli ho suggerito di pensare alla maturità, quando sarà ragioniere capirà meglio”.
Infine, una battuta sulle dichiarazioni del CT Slovacco Pavel Hapal e del premier Robert Fico, che hanno accusato l’Italia Under 21 di “biscotto” combinato con la Germania per permettere il passaggio di entrambe le nazionali nell’Europeo di categoria: “Certe dichiarazioni vanno definite solo in un modo: miserie umane che la FIGC respinge con sdegno. Noi siamo stati in passato vittime di certe cose. La Spagna? Sono fiducioso, siamo consapevoli della loro forza e delle nostre capacità”.