Il Napoli batte il Parma 3-0 al San Paolo, analizziamo la gara da un punto di vista tattico
Ancelotti schiera gli azzurri con l’ormai consueto 4-4-2, ma è un 4-4-2 diverso, molto più atipico.
Si perchè i 4 centrocampisti sono tutti centrocampisti centrali o mezz’ale, non c’è nessuno che per caratteristiche sia un vero e proprio esterno.
Questo è infatti un 4-4-2 diverso da quello classico con gli esterni larghi, qui i giocatori sono molto compatti e molto vicini, stringono molto il campo per lasciare spazio ai due terzini che si sovrappongono e spingono con insistenza.
Un 4-4-2 che torna ad essere un 433 in fase di pressing, con Fabian Ruiz che va a fare il Callejon sulla destra, Milik che va al centro e Insigne che va a sinistra, Zielinski stringe e va sulla linea dei centrocampisti.
Un Napoli che gioca altissimo, con i difensori sulla linea del centrocampo, una squadra alta, corta e compatta come lo era quella di Sarri, con la differenza che utilizza molto di più le corsie laterali e la spinta dei terzini, ma sopratutto una squadra che verticalizza sempre e non arriva in porta dopo tanti passaggi.
Questa forse è la vittoria più grande di Ancelotti, quella di aver dimostrato che si può essere belli e dare spettacolo anche senza fare il tiki taka.