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Tatticamente parlando: Napoli-Inter 0-0

Big match al San Paolo finito 0-0. Vediamo insieme com’è andata.

 

 

Sarri contro Spalletti, prima contro seconda in classifica in un San Paolo tutto esaurito. Napoli-Inter non ha deluso le aspettative di chi immaginava una partita tosta, frizzante, tatticamente studiata alla perfezione, pur con il risultato di 0-0.

Sarri non ha rinunciato al suo 4-3-3 riproponendo i titolarissimi in campo con Insigne recuperato a sinistra ed il centrocampo con Hamsik, Allan e Jorginho. Spalletti risponde con nu falso 4-2-3-1, che presenta una difesa a “tre e mezzo”, con Nagatomo sulla sinistra molto alto per emulare quanto fatto con Florenzi nella partita della scorsa stagione quando era alla guida della Roma. In quel caso la mossa di Florenzi risultò vincente, meno stavolta dato che il giapponese ha potuto ben poco scappare in avanti dovendo continuamente ripiegare sulle sortite offensive degli azzurri, portando lo schema dell’Inter ad un 4-4-1-1 con gli esterni ad arretrare sulla linea dei centrocampisti ed il solo Borja Valero a fare da collegamento con Icardi.

Il Napoli difatti ha fatto la partita, comandando il gioco praticamente per tutti i 90^ nonostante il pressing dei nerazzurri che si è comunque molto ridimensionato nel corso della partita. Se nei primi minuti infatti la pressione veniva esercitata a tutto campo, il vederla andare a vuoto per il fraseggio nello stretto dei giocatori del Napoli che riuscivano in questo modo non solo ad eludere il pressing, ma anche a far ripartire l’azione d’attacco, ha fatto scendere di molto la linea di Spalletti che ha ricompattato i reparti all’interno dela propria metà campo. La posizione di Nagatomo si è rivelata un’arma a doppio taglio, visto che Perisic non ha coperto sulle discese del giapponese e più volte il Napoli si è potuto infilare con Callejon e Hysaj in quella corsia vuota, arrendendosi però ad una difesa solidissima e ad un Handanovic in serata di grazia.

Fraseggio corto, pressing sulle linee di passaggio e costruzione in velocità, così il Napoli ha ingabbiato l’Inter che è ricorsa al quanto mai italiano “catenaccio e contropiede”, affidandosi ad uno Skriniar insormontabile e poi a Vecino e Candreva per ripartire (sontuosa la gara dell’uruguaiano), ma senza fare veramente male al Napoli se non in occasione di un tiro di Borja Valero in area, dimenticato da Koulibaly. Ma le occasioni migliori le ha comunque avute il Napoli, con il copione della partita che non è variato nemmeno dopo i cambi, che hanno rispettato le scelte iniziali dei tecnici. Insigne fulcro del gioco, Jorginho mostruoso nei recuperi e nel trovare spaziature e Ghoulam impeccabile in fase difensiva, queste le note migliori degli azzurri stasera, seppur la squadra di Sarri non sia riuscita a segnare e a staccare, quindi, i rivali in classifica.

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