Il Napoli dilaga al Dall’Ara in una partita ricca di emozioni.
Le triplette di Hamsik e Mertens, insieme al gol di Insigne, hanno regalato al Napoli i tre punti nella trasferta di Bologna. Partita condizionata dai numerosi eventi accaduti sin dai primi minuti e giocata per oltre metà dei novanta minuti in dieci contro dieci.
Bologna e Napoli hanno iniziato la gara con un 4-3-3 speculare nelle posizioni di base ma, come sempre, differente nell’interpretazione dei ruoli e dei movimenti di ogni calciatore. Sarri ha scelto Diawara e Zielinski titolari, oltre a Maksimovic anziché il rientrante Koulibaly. Il Napoli ha sbloccato subito la partita con i gol di Hamsik al 4′ e Insigne al 6′. Donadoni costretto da subito a rivedere i propri piani e Bologna che prova a reagire, con il Napoli pericolosissimo in contropiede pur mantenendo il pallino del gioco. Un’ulteriore svolta arriva al 26′, con il rigore sbagliato da Destro e la successiva espulsione di Callejon. Napoli in 10 e Bologna all’assalto dell’area di rigore azzurra. Napoli che si sistema con un 4-4-1 caratterizzato dallo spostamento di Zielinski sulla destra. La superiorità numerica rossoblu dura poco. La forse eccessiva frenesia dei bolognesi mette Reina in condizione di servire Mertens a tu per tu con Mirante: al limite dell’area Masina atterra il belga e si ristabilisce la parità numerica. Sulla successiva punizione Mertens segna il 3-0. Anche il Bologna si sistema con un 4-4-1. Torosidis accorcia le distanze prima del 4-1 di Mertens che chiude la prima frazione. Nella ripresa il Napoli dilaga: arrivano i vari gol di Hamsik e Mertens che fissano il risultato sull’1-7 finale. I tre cambi del Bologna sono stati esclusivamente tecnici, senza cambiamenti tattici. Sarri ha invece testato Giaccherini e Rog sull’out del centrocampo a quattro che si è mosso alle spalle di Mertens.
Donadoni ha sbagliato completamente la partita, proponendo una fase difensiva imbarazzante senza soluzioni alternative in grado di cambiare le sorti della partita. Il Napoli è riuscito a imporre facilmente il proprio gioco e a sfruttare quasi tutte le occasioni concesse dagli avversari. Un plauso va fatto anche alla brillantezza di gioco mantenuta nonostante si giocasse in dieci, situazione anomala che non era scontato non inficiasse i meccanismi del gioco azzurro.