Il capitano slovacco del Napoli quest’oggi festeggia il suo trentesimo compleanno, l’undicesimo in maglia azzurra.
27 luglio 1987, mentre il Napoli a Madonna di Campiglio ricominciava la stagione con Scudetto e Coppa italia sul petto, nella fredda cittadina cecoslovacca di Banská Bystrica nasceva il piccolo Marek Hamšík. Un segno del destino, quello che ha portato il centrocampista in maglia azzurra 20 anni dopo e ne ha fatto un titolare inamovibile prima ed un longevo capitano poi.
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Hamšík è indiscutibilmente e indissolubilmente il simbolo del Napoli di De Laurentiis: a suon di gol, prestazioni e trofei il centrocampista è entrato prepotentemente nella storia del club partenopeo. Ad un passo dal record di reti in gare ufficiali (113 contro i 115 di un “certo” Maradona), Marek ha conquistato fin dal primo giorno ogni tifoso del Napoli, sposando in pieno la causa azzurra fuori e dentro dal campo e rifiutando – anno dopo anno – anche laute offerte di top club, due clamorosi rifiuti su tutti: quello al Milan neo-campione d’Italia nel 2011 e il no alla Juventus lo scorso anno.
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Il matrimonio azzurro dura da 452 partite giocate fra Serie A, Coppa Italia, Champions League, Europa League, la vecchia Coppa Uefa e il “defunto” Intertoto Cup. Tre trofei alzati di cui due da capitano, Marek Hamšík è una “macchina del tempo” che si appresta a vivere l’undicesima stagione in maglia azzurra, con la vivida speranza – nascosta ma non troppo – di poter rubare a Diego Armando Maradona non solo il record di reti ma la gioia di vincere con la fascia al braccio lo Scudetto. Tanti auguri Marek!