Dopo Maradona, fiero “xeneize”, è un argentino di provenienza opposta a far sognare Napoli.
Quattordici reti in quindici partite di campionato. Una media reti-minuti giocati inferiore a pochissimi in Europa, che sta trascinando il Napoli nei piani alti della classifica. Gonzalo Gerardo Higuaín compie oggi 28 anni, a lui vanno gli auguri della nostra redazione e di tutta la città.
Oggi grazie a lui, centravanti della Nazionale argentina, Napoli ritorna a sognare quel traguardo che nessuno osa nominare. Quel traguardo che fu tagliato per primo qui da Diego Armando Maradona. Quello che ormai oggi è D10S a Napoli, riuscì, oltre ai risultati conseguiti in campo, ad entrare in totale simbiosi con il popolo napoletano. In questo, Maradona fu favorito dalla sua provenienza e dal proprio background calcistico e di vita: argentino, cresciuto in una famiglia povera, tifoso e poi calciatore del Boca Juniors, infine capitano del Napoli. La sua permanenza al Boca Juniors è stata particolarmente significativa in questo senso. Gli xeneizes sono da sempre la squadra del popolo a Buenos Aires. Nei barrios proletari della capitale argentina si trovano i membri più attivi della torcida che anima gli spalti de La Bombonera. Il Boca più che una squadra è uno stato d’animo; passione, garra e voglia di rivalsa nei confronti di chi fa parte dell’altra Buenos Aires. Napoli, città contro per antonomasia a causa di ragioni storiche e culturali incontrovertibili, si ritrova perfettamente nell’animo xeneize. Nulla di meglio per uno come Maradona.
Il protagonista del Napoli attuale, finalmente competitivo per vincere qualcosa di importante, è senza ombra di dubbio Gonzalo Higuaín. L’attaccante azzurro è cresciuto calcisticamente nell’altra Buenos Aires, quella de Los Millionarios del River Plate. La squadra dell’aristocrazia porteña con sede nel ricco quartiere Nuñez nella zona nord di Buenos Aires, che vive con il Boca Juniors una rivalità storica per la supremazia cittadina. È curioso che proprio un millionario stia portando il Napoli in alto, dopo Maradona.
Questo però non deve stupire più di tanto. Dopo due anni alla corte del madridista Benitez, Higuaín ha trovato in Sarri, nativo di Bagnoli e figlio di operai, una guida perfetta per rendere al meglio. L’impressione è che ciò che si sta vedendo in campo sia frutto di un cambiamento importante nell’atteggiamento dell’argentino. Sempre meno millionario, sempre più napoletano. L’ex-attaccante del Real Madrid sta trovando il modo di mettere a frutto la propria garra giocando con il sorriso e con umiltà, diventando leader del gruppo azzurro e idolo dei tifosi con tanto di cori cantati sotto la curva B.
Da Maradona a Higuaín, da uno xeneize a un millionario. Il primo facilitato da analogie tra la sua Buenos Aires e Napoli, il secondo pronto a mostrare ai tifosi azzurri la miglior versione di se proprio ora che si sta napoletanizzando. Questo è il terzo anno di Higuaín a Napoli, meglio non ricordare cosa accadde alla terza stagione di Maradona a Napoli. Così opposti, così uguali, chissà.
Intanto, buon 28esimo compleanno Gonzalo, che sia un anno ricco di soddisfazioni, goal e trionfi.
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