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Suggestiva supposizione investigativa: “La rapina a Insigne per mandare via l’esercito da Napoli”

Insigne non è il primo calciatore derubato in ITALIA, ma quando c’è Napoli di mezzo è facile cadere nei luoghi comuni, fino alla farneticazione.   Insigne rapinato mentre era per strada con la moglie e alcuni amici. Quello che sembrerebbe un normale episodio di delinquenza comune (come succede anche a Londra, Parigi, New York, Milano, Roma, Torino e in tante altre città del mondo), se succede a Napoli diventa un caso addirittura di sicurezza nazionale. 

A leggere il commento di Marco Demarco sul portale web del Corriere della Sera, sembrerebbe proprio così: “Gli autori della rapina a Insigne non sono dei balordi. Su questo ci si può scommette. E non solo perché un colpo del genere implica una certa «professionalità», il che vuol dire seguire la vittima, aspettare il momento giusto per agire, calcolare i rischi della fuga e cose del genere. Ma anche, e soprattutto, perché il beniamino del Napoli, l’unico che parla in dialetto in una squadra di stranieri, è fin troppo noto in città per non ipotizzare che chi lo ha preso di mira sapesse benissimo cosa sarebbe successo dopo: e cioè la caccia all’uomo da parte di polizia e carabinieri, la stretta repressiva, i ricettatori e gli informatori messi sotto torchio e tutto quello che la camorra proprio non desidera. Se ne può dedurre che con molta probabilità la rapina sia stata commissionata per ottenere molto più del Rolex e dei braccialetti con diamanti della moglie del calciatore. Qualcosa che ora è difficile sapere. Ma che dal punto di vista dei boss, potrebbe valere, in prospettiva, molto più degli alti costi immediati. Magari — perché no? — addirittura la ritirata dell’esercito da quartieri come Forcella o la Sanità,dove la presenza delle divise, da alcune settimane a questa parte, di sicuro non gioca a vantaggio degli affari delle bande. Se non riescono a evitare rapine come queste, a cosa servono i militari, i pattugliamenti e i posti di blocco? Il ragionamento è fin troppo facile, come si vede. E non a caso sui social qualcuno lo sta già facendo. Ma questa è solo un’ipotesi tra le tante”.

Quando si legge una cosa del genere è difficile scegliere se avvilirsi o apprezzare la grande abilità di Demarco nell’interpretare le intenzioni dei boss. Magari poteva evitarsi il luogo comune, che vuole Insigne la vittima ideale perchè “è l’unico che parla in dialetto in una squadra di stranieri”. 

Mi piacerebbe fare una domanda al bravissimo Demarco. Mi impegno a farla in italiano, ma essendo napoletano mi riesce difficile. In questa città siamo abituati a parlare solo il dialetto. 
Gli vorrei tanto chiedere: se le rapine fatte ai calciatori della Juventus, probabilmente avevano come obiettivo di dare all’Italia la proprietà anche del versante francese del Monte Bianco, le rapine fatte ai giocatori delle squadre romane che obiettivo avevano? Cambiare il Papa o far ritornare il Re? E quelli ai calciatori delle milanesi, forse sono state fatte per accedere ai conti segreti delle banche della vicina Svizzera? 

Potrebbe essere sfuggito anche al più attento osservatore, che gli episodi di rapine e i furti che hanno visto vittima i calciatori sono stati tantissimi. Baste leggere l’elenco solo parziale perchè, purtroppo, sarebbe più lungo:

TORINO:
– maggio 2008: furto in casa Del Piero;
– gennaio 2009: furto in casa Buffon;
– settembre 2011: rapina a mano armata a Vucinic, derubato del Rolex;
– ottobre 2012: rapina a mano armata a Bonucci che però reagisce e mette in fuga i ladri;
– gennaio 2014: furto in casa Vidal;
– febbraio 2015: rapinata da banditi armati la moglie di Evra;
– ottobre 2015: furto in casa Pogba.

MILANO:
– ottobre 2013: Robinho rapinato in casa;
– dicembre 2015: Icardi inseguito per strada e rapinato.

ROMA:
– luglio 2008: Mexes seguito viene aggredito e derubato in casa; i rapinatori gli portano via l’auto con la figlia dentro;
– gennaio 2013: tentativo di furto in casa Zarate, che poi twitta “5ta volta che cercano di entrare a rubare a casa mia… Olgiata e il posto piu insicuro di roma !”.

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